Las Vegas, 59 morti e 527 feriti. Paddock in possesso di 42 armi

Stephen Paddock non aveva soltanto armi da fuoco ma anche esplosivi e altri dispositivi sui quali sono in corso analisi, che sono stati trovati nella sua casa di Mesquite, in Nevada

Las Vegas, 59 morti e 527 feriti. Paddock in possesso di 42 armi

È salito a 59 morti e 527 feriti il bilancio della sparatoria di Las Vegas. Lo riferisce lo sceriffo della contea di Las Vegas, Joe Lombardo, aggiungendo che il responsabile della strage, Stephen Paddock, non aveva soltanto armi da fuoco ma anche esplosivi e altri dispositivi sui quali sono in corso analisi, che sono stati trovati nella sua casa di Mesquite, in Nevada.

L'uomo di 64 anni possedeva in totale 42 armi da fuoco conservate in parte nella sua casa di Mesquite, che si trova in Nevada a circa 130 chilometri dal luogo della strage, e in parte nella stanza dell'hotel Mandalay Bay dalla cui finestra ha sparato domenica sera sulla folla che assisteva a un concerto country. Lo riferisce Todd Fasulo, aiutante dello sceriffo della contea di Clark a cui Las Vegas appartiene, spiegando che 23 armi sono state trovate nella stanza d'albergo e le altre 19 nella casa di Mesquite. Secondo quanto ha raccontato Fasulo, Paddock possedeva anche due dispositivi che, posizionati nella parte posteriore delle sue armi semiautomatiche, gli avrebbero permesso di aprire il fuoco in modo completamente automatico. Nell'auto del killer, inoltre, sono stati trovati diversi chilogrammi di nitrato di ammonio, un materiale impiegato per la fabbricazione di esplosivi.

Sparatoria a Las Vegas

Inoltre Paddock potrebbe aver usato un accessorio chiamato "bump-stock" per accelerare il ritmo dei colpi delle sue arme da fuoco. L'ipotesi di una modifica delle armi, ventilata da diversi esperti dopo la strage, sembra confermata dal ritrovamento dell'oggetto nella stanza dell'hotel di las Vegas da cui Paddock ha sparato. Lo ha riferito l'agenzia AP, citando fonti vicine all'inchiesta. Non è chiaro ancora se Paddock abbia usato il bump-stock che consente sostanzialmente di aggirare le restrizioni sulle armi automatiche sparando con un'arma di tipo semi-automatico a una velocità quasi pari a quella delle automatiche. Le indagini proseguono senza sosta.

Intanto si scava nella vita del killer, cercando di capire le ragioni del gesto, che forse potrebbero risiedere nella sua dipendenza dal gioco d'azzardo. Secondo il fratello, Eric Paddock, l'uomo aveva accumulato una fortuna in attività immobiliaristiche, possedeva due aerei e anche diverse proprietà sparse negli Stati, una persona normale eccetto però che per la sua passione smodata per il gioco: "Un uomo facoltoso. Gli piaceva giocare al video poker. Andava in crociera", ha raccontato il fratello Eric Paddock. Secondo il fratello, Paddock non aveva mai mostrato un particolare interesse per le armi, anche se -ha ammesso Eric- i due non si erano parlati molto nell'ultimo anno. "La sua vita è un libro aperto, è tutto registrato. Non c'è nulla, ve lo dico ancora una volta: era andato al college, aveva avuto un lavoro". Solo la passione del gioco era anomala: "Paddock riusciva a giocarsi 100 dollari al video poker e una volta mi mandò una foto in cui si vedeva che aveva vinto 40mila dollari a una slot machine". Anche i vicini di casa di una sua proprietà in Florida hanno raccontato come l'uomo avesse mostrato loro una una foto di una slot machine con 20mila dollari.

Nelle ultime settimane, aveva fatto un enorme numero di transazioni a Las Vegas, nell'ordine di decine di migliaia di dollari: dai suoi conti risultano transazioni un giorno per più di 30mila dollari, un'altro per oltre 20mila. Non è chiaro se li avesse vinti o persi.

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