"Letture": alcuni libri consigliati dalla Cina

La rubrica "Letture" propone una serie di libri per capire il mondo seguendo il punto di vista cinese

"Letture": alcuni libri consigliati dalla Cina

Di seguito una serie di libri e letture per capire e analizzare il mondo seguendo un punto di vista diverso dal solito.

"Unconquered. Journal of a Year’s Adventures among the Fighters Peasants of North China" di James Bertram

James Bertram, giornalista neozelandese del Times di Londra e scrittore, giunse in Cina nel 1936. Dopo la caduta della Cina settentrionale nelle mani dei giapponesi egli raggiunse la base rivoluzionaria di Yan’an per interviste sulla prima linea del fronte. In questo periodo, egli intervistò Mao Zedong, Zhu Dee altri leader e comandanti militari del Partito Comunista Cinese. Il suo libro Unconquered: Journal of a Year’s Adventures among the Fighters Peasants of North China descrive in modo realistico lo stato d’animo di dolore e sconcerto dei civili e dei soldati giapponesi durante la guerra, e loda il popolo cinese per il suo indomabile spirito antifascista. Recita Il libro: “Millecinquecento anni fa, la Cina conquistò il Giappone con la cultura. Ora il Giappone, per ringraziare, usa i carri armati e l’artiglieria”.

"What War Means. The Japanese Atrocities in China" di Harold John Timperley

What War Means: The Japanese Atrocities in China fu pubblicato nel 1938. L’autore, il celebre giornalista britannico Harold John Timperley, è stato il primo occidentale a rivelare in modo completo, sistematico e aperto il massacro di Nanchino al mondo esterno e il primo al mondo a pubblicare il numero dei civili cinesi, oltre 300 mila, massacrati dai soldati giapponesi a Nanchino e sulla prima linea Shanghai-Nanchino. Il volume registra i crimini - fucilazioni, stupri e saccheggi - perpetrati dai giapponesi ai danni dei civili cinesi innocenti dopo la conquista di Nanchino. Nella prefazione, l’autore afferma infatti che “l’obiettivo di questo testo è rivelare al mondo intero, in modo realistico e senza pregiudizi, il trattamento dei civili cinesi da parte dell’esercito giapponese, in modo che i lettori capiscano il lato terribile della guerra e si emancipino dal suo fascino ipocrita”.

"China At War" di Freda Utley

Nota scrittrice e giornalista britannica, ed esperta di questioni dell’Estremo Oriente, Freda Utley raggiunse la Cina nel luglio del 1938 dopo un viaggio di tre mesi, visitando Hong Kong, Wuhan, Changsha. Si recò inoltre due volte lungo la prima linea del fiume Yangtze per condurre interviste. Tornata nel Regno Unito, ella completò il libro China at War, che descrive il volto autentico della Cina al tempo della guerra e le sofferenze causate al popolo cinese dai bombardamenti giapponesi. Il testo comprende anche un’analisi approfondita su capitoli cruciali (“La Cina può o meno vincere a guerra?”, “L’obiettivo dell’invasione della Cina da parte del Giappone”) e recita infine: “Una civiltà tra le più pacifiche del mondo sta resistendo a nemici feroci”.

"Red Star over China" di Edgar Snow

Giornalista americano acclamato, Edgar Snow giunse in Cina nel 1928 e nel giugno del 1936 visitò la base rivoluzionaria nel nord-ovest del paese. Red Star over China registra in modo veritiero la sua esperienza, presentando al mondo la situazione della Cina, dell’Armata Rossa e dei suoi leader e comandanti militari. Nei suoi dodici capitoli il libro tocca argomenti quali la Lunga Marcia dell’Armata Rossa, offre interviste ai principali leader del Partito Comunista Cinese e dell’Armata Rossa; illustra la politica di resistenza al Giappone del Partito Comunista Cinese, la strategia militare dell’Armata Rossa; e sempre racconta l’esperienza e la percezione dell’autore nel corso delle interviste.

Nel 1938, scrivendo la prefazione al libro, Snow affermava che “non c’è più spazio per compromessi con l’imperialismo giapponese. Nel momento storico attuale, senza battaglia non ci sono che morte e distruzione e, a parte la resa totale e il tradimento, non esiste più una via di mezzo. Questa è la verità, diventata ormai un dato di fatto”.

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