L'annuncio è delle ultime ore ed è chiaro: il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato la volontà di inviare truppe in Libia. A riportare il messaggio sono stati diversi media internazionali, che hanno diffuso l'intenzione del leader di Ankara. Il capo di stato, schierato con il governo di accordo nazionale del premier libico, Fayez al Serraj, nel corso di un intervento nella capitale, ha annunciato la spedizione di truppe turche nel Paese con il fine di "garantire la stabilità del legittimo governo di Tripoli". Per ora, però, non sarebbero stati definiti i termini e le modalità dell'invio.
Le intenzioni di Erdogan
"Mandiamo i nostri militari per rafforzare la stabilità della Libia e mantenere in piedi un governo legittimo. Faremo di tutto per garantire la sicurezza della Turchia, anche fuori dai nostri confini", ha dichiarato Erdogan. Che poi ha aggiunto: "Prima Cipro, ora la Libia: abbiamo distrutto la trama ordita contro di noi e abbiamo firmato un protocollo sulla giurisdizione nelle acque del Mediterraneo orientale". A conclusione del suo intervento, il leader turco ha concluso: "Nel 2020 accelereremo le operazioni di ricerca e trivellazioni. La nave Oruc Reis effettuerà ricerche in campo sismologico".
I protocolli (già) firmati
Lo scorso 27 novembre, il presidente turco aveva firmato due protocolli di intesa con il governo libico di al Serraj, contrapposto alle milizie del generale della Cirenaica, Khalifa Haftar. Il primo documento riguardava la giurisdizione turca nel Mediterraneo orientale, il secondo, invece, si riferiva alla cooperazione militare, all'addestramento delle truppe, fino all'invio di militari turchi. La Turchia ha già inviato propri militari in Libia per l'addestramento dei lealisti del governo di al Serraj nell'ambito dell'accordo sulla cooperazione in termini di sicurezza raggiunto tra Ankara e Tripoli.
L'appello per il cessate il fuoco
La scorsa settimana Erdogan e il presidente russo Vladimir Putin avevano lanciato un appello per il cessate il fuoco a partire da domenica. La tregua, però, non era stata accettata da Haftar, che ha proseguito la sua offensiva su Tripoli.
Il presidente turco ha, quindi, annunciato la sua partecipazione al summit di Berlino (in programma domenica prossima), dove è previsto l'intervento anche del generale libico. Intanto, però, secondo quanto segnalato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani e altre fonti locali, ib Libia sarebbero già presenti, a sostegno di Tripoli, oltre 600 mercenari siriani cooptati dall Turchia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.