Generali russi localizzati e uccisi con l'aiuto degli Usa

L'alto numero di generali russi morti in Ucraina dipenderebbe dall'aiuto dei servizi segreti americani fornito a Kiev

Generali russi localizzati e uccisi con l'aiuto degli Usa

Una degli elementi più importanti della guerra in Ucraina ha riguardato l'alto numero di generali russi morti sul fronte. Una cifra, stando alle rivelazioni dell'intelligence di Washington e Londra, molto alta. Almeno dodici sarebbero infatti gli alti graduati russi deceduti sul campo di battaglia.

Il motivo di questa situazione è da ricercare, in primo luogo, nell'errata tattica portata avanti da Mosca soprattutto nelle prime settimane di guerra. Fronti troppo lunghi, mancanza di una precisa comunicazione tra i vari reparti, con generali costretti a muoversi tra la posizione più avanzata e le retrovie, hanno rappresentato delle trappole per gli stessi comandi russi.

Ma c'è dell'altro. Al netto infatti di strategie confuse e di errori tattici importanti di un esercito, quale quello di Mosca, che ha sottovalutato la resistenza avversaria, un così alto numero di generali uccisi è dipeso anche da informazioni di intelligence in mano all'Ucraina.

Kiev, in particolare, ha avuto modo in queste settimane di sapere e conoscere gli spostamenti dei generali e di personalità importanti dell'esercito russo. Lo si è visto di recente con il caso di Valery Gerasimov, capo di stato maggiore dell'esercito di Mosca. La scorsa settimana si era diffusa la notizia di un suo ferimento a Izyum, località strategica attigua Donbass conquistata dai russi il mese scorso.

La notizia non era vera, ma è stata realmente tuttavia accertata la sua presenza sul terreno. Così come sottolineato da Gian Micalessin, il generale è salito a bordo del suo elicottero poco prima dell'attacco con il quale gli ucraini hanno colpito un posto di comando russo nell'area attorno Izyum. Kiev era dunque a conoscenza degli spostamenti di Gerasimov e delle sue sortite in territorio ucraino.

Un'informazione del genere è possibile averla solo grazie a una dettagliata attività di intelligence. I sospetti sono stati in parte confermati nelle scorse ore su un articolo del New York Times. In particolare, secondo il quotidiano della grande mela i servizi segreti Usa avrebbero aiutato gli ucraini a conoscere la posizione di molti generali, permettendo quindi alle forze locali di colpirli in più occasioni.

In poche parole, non è affatto un caso che sul campo di battaglia siano morti più di dieci generali. Un numero veramente alto e che dal 24 febbraio, giorno di inizio della guerra, preoccupa e non poco gli alti comandi di Mosca.

Funzionari della Difesa Usa al New York Times hanno specificato che i servizi segreti degli Stati Uniti sono in grado di sapere con diversi giorni di anticipo gli spostamenti dei graduati dell'esercito di Mosca. Le informazioni sono state quindi costantemente girate a Kiev, le cui truppe hanno potuto individuare e colpire molti dei generali poi uccisi.

Per la Russia si tratta di un doppio smacco. Non solo infatti l'esercito lamenta la morte di tanti graduati, ma evidentemente il Cremlino deve fare i conti con un'intelligence avversaria in grado di avere informazioni riservate e delicate circa le attività delle proprie truppe.

Talpe interne e documenti riservati non così ben nascosti potrebbero turbare i sonni degli alti comandi di Mosca. Un'insidia in più in una guerra che per il momento per la Russia sta riservando più insidie del previsto.

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