"L'Italia tra i garanti". Cosa ci chiede adesso Zelensky

L'Italia potrebbe essere chiamata a far parte del gruppo di Paesi garanti della sicurezza dell'Ucraina

"L'Italia tra i garanti". Cosa ci chiede adesso Zelensky

L'Italia potrebbe chiamata a far parte del gruppo di garanzia della sicurezza ucraina. A ribadirlo è stato nelle scorse ore l'ambasciatore di Kiev a Roma, Yaroslav Melnyk. Nel corso di un convegno della Fondazione Einaudi, il diplomatico ha spiegato che intenzione del governo guidato da Volodymyr Zelensky è quella di chiedere la partecipazione dell'Italia all'iniziativa U24.

Cos'è il Gruppo di difesa per l'Ucraina

Ieri sera, parlando ad alcuni giornalisti russi, il presidente ucraino ha ribadito la disponibilità a un compromesso sulla neutralità di Kiev. Ossia, rinuncia definitiva all'ingresso nella Nato e rinuncia definitiva anche alle velleità di ospitare sul suolo ucraino basi straniere. Un modo per soddisfare una delle condizioni principali poste dalla Russia per giungere a un accordo.

In cambio però della neutralità, l'Ucraina vuole chiedere delle garanzie sulla propria sicurezza. Se Kiev non potrà avere l'ombrello della Nato, allora serve, secondo il ragionamento del governo ucraino, che qualcuno garantisca in futuro per l'incolumità dei propri confini. Da qui l'idea dell'iniziativa di creare un gruppo di Paesi chiamati a garantire l'Ucraina. L'obiettivo è la creazione di una forza di supporto in grado di essere operativa e rispondere ad eventuali attacchi nel giro di 24 ore.

Kiev avrebbe chiesto, durante le contrattazioni con la controparte russa partite nei giorni scorsi, di includere nel gruppo determinati Paesi. A partire dai membri permanenti del consiglio di sicurezza dell'Onu, Usa, Russia, Cina, Francia e Regno Unito. Poi, oltre a questi governi, l'Ucraina vorrebbe includere altri attori internazionali.

L'ambasciatore ucraino in Italia ha confermato che tra questi Paesi potrebbe esserci anche il nostro. “Secondo il nostro presidente – ha dichiarato il rappresentante di Kiev – di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia”.

Roma tra i garanti?

La scelta dei possibili Paesi chiamati a garantire la sicurezza ucraina non è casuale. La Germania è il più importante attore economico dell'Ue e, assieme alla Francia, ha in mano le redini della diplomazia del Vecchio Continente. Il Canada dal canto suo è stretto alleato degli Stati Uniti, mentre la Turchia attualmente è il Paese più impegnato, assieme a Israele, negli sforzi diplomatici tra ucraini e russi.

L'Italia invece potrebbe farne parte per due motivi. Da un lato per il sostegno espresso dal governo di Roma a quello ucraino dopo l'inizio della guerra con la Russia. Ma soprattutto perché nel nostro Paese vive la comunità ucraina più importante in termini numerici in Europa. E quindi i legami economici e culturali tra Roma e Kiev sarebbero, soprattutto da parte ucraina, vitali per garantire in futuro la sicurezza.

Draghi: "Fermo sostegno al popolo ucraino"

Intanto proprio nelle scorse ore il presidente del consiglio italiano Mario Draghi ha sentito telefonicamente il presidente ucraino Zelensky.

Così come riportato da fonti di Palazzo Chigi, il capo dell'esecutivo ha nuovamente dichiarato il proprio massimo sostegno sia alle autorità ucraine che al popolo in questo momento flagellato dalla guerra. Durante la conversazione, Zelensky ha lamentato a Draghi la prosecuzione dell'assedio alle grandi città e i raid effettuati anche contro obiettivi civili.

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