Si sposta lentamente l'uragano Irma, che dopo aver lasciato morte e distruzione ai Caraibi è in rotta verso la costa sud orientale degli Stati Uniti. In stato di emergenza Florida, North Carolina e Georgia, anche se si è depotenziato (da categoria 5 è stato declassato a 4).. "Sono molto, molto preoccupato. Siamo di fronte a venti di una forza mai vista", ha detto il presidente Donald Trump. Che poi ha aggiunto: "Gli Stati Uniti sono preparati al massimo ad affrontare questa emergenza". Il bilancio delle vittime ai Caraibi è salito a 13 morti.
Tra la Florida e la vicina Georgia sono un milione gli evacuati, il numero più alto negli Stati Uniti da almeno un decennio. A Cuba è scattata l’evacuazione dei turisti, circa 51.000, di cui 36.000 nei resort della zona settentrionale. Irma, con venti a 295 chilometri orari (sulla Florida a 250) è la tempesta più lunga dagli anni Settanta, da quando si è iniziato a monitorare gli uragani con i satelliti.
Secondo gli esperti meteo Miami si trova nella peggiore delle posizioni possibili. L’occhio del ciclone, infatti, si prevede raggiunga la Florida tra sabato e domenica con venti ancora fortissimi. Una nuova allerta è stata lanciata per la Florida meridionale. Il National Weather Service (Nws) stima un innalzamento dell’acqua fino a tre metri. Alle isole Keys non è più previsto alcun servizio di soccorso e sono stati chiusi tutti gli ospedali. Il governatore della Florida ha ordinato la chiusura in tutto lo stato di scuole, università e uffici pubblici. E se il traffico stradale è in tilt con 750.000 persone alle quali è stata ordinata l’evacuazione, nell’aeroporto internazionale di Miami c’e chi ci ha passato la notte, compresa una famiglia di italiani, nella speranza di trovare un volo per sfuggire alla furia dell’uragano.
Intanto il Texas fatica a riprendersi dalle devastazioni provocate da Harvey.
Così, i cinque ex presidenti degli Stati Uniti hanno lanciato un appello, tutti insieme, per raccogliere fondi per la ricostruzione. Barack Obama, George W. Bush, Bill Clinton, George H.W. Bush e Jimmy Carter hanno registrato un video sollecitando donazioni.
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