Macron concede asilo politico a terrorista cileno. Ira di Santiago

Le autorità transalpine preposte alla concessione del diritto d’asilo hanno reagito alle proteste cilene asserendo di avere preso la controversa decisione attenendosi “strettamente” alla normativa internazionale sui rifugiati

Macron concede asilo politico a terrorista cileno. Ira di Santiago

Tra Cile e Francia ha avuto inizio in questi giorni un duro scontro diplomatico. Il dissidio è stato scatenato dalla decisione dell’esecutivo Macron di concedere asilo politico a un terrorista marxista cileno, latitante da più di venti anni.

L’Office français de protection des réfugiés et apatrides (Ofpra), autorità governativa incaricata di esaminare le istanze di protezione internazionale presentate da stranieri che affermano di essere “perseguitati” nei Paesi di origine, ha recentemente riconosciuto come “rifugiato” Ricardo Palma Salamanca. Quest’ultimo, ex guerrigliero comunista condannato nel 1992 a due ergastoli per “sequestro di persona” e “terrorismo”, nel 1996 era fuggito in elicottero dal carcere di massima sicurezza di Santiago. Riparato prima in Messico e quindi in Francia, Palma Salamanca era stato finalmente catturato dall’Interpol lo scorso febbraio in territorio transalpino. Poco dopo il suo arresto, il cittadino cileno aveva presentato all’Ofpra istanza di asilo politico.

La decisione di Parigi di concedere lo status di rifugiato al terrorista marxista è stata duramente criticata dall’esecutivo del Paese sudamericano. Sebastián Piñera, presidente cileno, ha subito inviato a Emmanuel Macron una lettera di protesta, nella quale la massima autorità di Santiago ribadisce la natura “equa” del processo intentato in passato contro Palma Salamanca: “Il sistema democratico vigente in Cile si basa sulla separazione dei poteri e sul rispetto dei diritti umani. Il mio Paese è apprezzato a livello internazionale per l’elevata protezione di cui godono le libertà fondamentali dell’individuo. Il processo nei confronti di Ricardo Palma Salamanca si è celebrato anni dopo la fine della dittatura di Pinochet. Di conseguenza, le accuse avanzate finora dal detenuto circa la presunta faziosità del collegio che lo ha giudicato sono completamente infondate.” Nella stessa lettera, Piñera esorta quindi l’inquilino dell’Eliseo a revocare la decisione dell’Ofpra e ad autorizzare l’estradizione in Cile dell’ex guerrigliero.

Le autorità transalpine incaricate della concessione del diritto di asilo hanno reagito alle proteste cilene negando di avere subito pressioni esterne durante l’esame dell’istanza presentata da Palma Salamanca.

Pascal Brice, direttore dell’Ofpra, ha affermato: “La procedura diretta alla concessione dello status di rifugiato è stata espletata senza subire alcuna ingerenza esterna. Non abbiamo fatto altro che attenerci strettamente alle convenzioni internazionali vigenti in materia di asilo politico.”

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