Malesia, scoperta choc: i "macachi carnivori"

In base alle ultime indagini fatte in Malesia, i macachi sarebbero in grado di cacciare, nelle piantagioni di palme, più di 3mila ratti l’anno

Malesia, scoperta choc: i "macachi carnivori"

In Malesia è stato di recente proposto un nuovo metodo, completamente naturale e a impatto zero, per proteggere le piantagioni dai parassiti: affidarsi ai macachi.

Un team internazionale di ricercatori ha infatti scoperto una sorprendente abitudine alimentare di tali primati, che potrebbe condurre presto, sostiene il quotidiano inglese The Daily Telegraph, all’abbandono dei tradizionali pesticidi di natura chimica. Le ultime indagini condotte dagli scienziati nel Paese asiatico hanno appunto portato alla scoperta del fatto che i macachi, in particolare quelli appartenenti alla specie “nemestrina”, cacciano e divorano grandi quantità di topi. Proprio i roditori sono gli animali infestanti che danneggiano maggiormente le piantagioni di frutti di palma nel Sudest asiatico.

Nadine Ruppert, ricercatrice dell’Università delle Scienze della Malesia, ha definito “sconvolgente” il risultato dei recenti accertamenti sul comportamento delle scimmie in questione, finora considerate come tendenti a nutrirsi quasi solo di frutta e semi. Lei, ai cronisti del giornale inglese, ha poi commentato: “Sono rimasta scioccata quando ho visto per la prima volta un macaco divorare un ratto all’interno di una piantagione. Non immaginavo che cacciassero roditori così grandi o che riuscissero a mangiare così tanta carne. Quelle scimmie erano state finora considerate come specie abituate a nutrirsi di frutta e che solo occasionalmente mangiavano altri animali, come piccoli uccelli o lucertole”.

Un’altra scienziata del team, Anna Holzner, dell’Università di Lipsia, ha successivamente evidenziato le grandi qualità di cacciatori possedute dai macachi nemestrini, in quanto, dai recenti studi, sarebbe emerso che i primati sarebbero in grado di stanare, nelle coltivazioni di palme,“più di 3mila ratti l’anno”.

Dopo avere messo in evidenza le abitudini carnivore delle scimmie nemestrine, stanziate principalmente in Malesia, Indonesia e Thailandia, i ricercatori hanno esortato i proprietari di piantagioni di frutti e olio di palma a salvaguardare i primati della zona al fine di utilizzarli come pesticidi bio-sostenibili.

Promuovere la presenza di macachi all’interno delle piantagioni in funzione anti-topi, ad avviso degli esperti, farebbe appunto in modo che le coltivazioni di palme restino protette dai parassiti senza che ci sia più bisogno di ricorrere a pesticidi chimici dannosi per l’ambiente.

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