Il titolo di Miss Turchia non sembra portare molta fortuna alle reginette che ne indossano la corona. Non aveva fatto un gran bene a Merve Buyuksarac, condannata a quattordici mesi con pena sospesa per un poema satirico pubblicato sui social network. E bene non sta facendo alla 18enne Itir Esen, che si è vista levare il titolo - e ora rischia un anno di carcere - per un tweet pubblicato nell'anniversario del fallito golpe del 2016. Ritenuto offensivo, di certo immaturo.
"Questa mattina mi è arrivato il ciclo, nel giorno del martiro del 15 luglio: celebrerò la giornata sanguinando come fosse il sangue dei nostri martiri", aveva scritto la Esen sul suo profilo twitter qualche mese prima di vincere il concorso di bellezza. E proprio quelle parole, portate all'attenzione dell'organizzazione e giudicate "inaccettabili", le sono costate il titolo e le potrebbero costare molto di più.
"Sono stata educata nel rispetto della patria e della nazione", aveva tentato di scusarsi la reginetta. E in un Paese fieramente nazionalista come la Turchia non è difficile crederlo.
Ma il suo assicurare che non intendeva "fare un commento politico" non è servito a evitarle una denuncia con l'accusa di avere violato la legge che impedisce di "denigrare pubblicamente una parte della società per classe, razza, religione, setta, genere o provenienza geografica".Entro pochi giorni un tribunale dovrà decidere sul suo caso, soltanto uno delle migliaia in cui un cittadino turco è finito di fronte alla giustizia negli ultimi anni per via di un commento sui social network.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.