I gretini e i fan del climaticamente corretto sono rimasti a bocca asciutta dopo aver scoperto che la loro beniamina, Greta Thunberg, non ha ricevuto, come facevano supporre i pronostici della vigilia, il tanto agognato Premio Nobel per la Pace. A vincerlo, infatti, è stato il World Food Programme (Wfp) agenzia Onu con sede a Roma, per essere "una forza efficace nella lotta alla fame", sottolineando il ruolo che sta avendo anche in questo momento di aumentate sfide a causa dell'epidemia di Covid, e rimarcando il fatto che oggi "la necessità di solidarietà internazionale è più evidente che mai". Ai politicamente corretti questo Nobel per la Pace non piacerà molto perché si tratta di un'agenzia che opera concretamente nei Paesi che ne hanno più bisogno, mettendo in pratica quel "diritto a non emigrare", già proclamato da Papa Ratzinger in un messaggio del 2013, per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato. In poche parole, aiutando le persone a casa da loro, al fine di interrompere migrazioni che indebloscono innanzitutto i Paesi i migranti partono.
Il Premio Nobel per la Pace al conservatore Beasley
Come nota Libero, l'ulteriore beffa per gretini e politicamente vari è rappresentata dal fatto che il World Food Programme (Wfp), è presieduto da un accanito sostenitore del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Si tratta del repubblicano David Beasley, già governatore della South Carolina tra 1995 e il 1999 e convinto sostenitore dell'attuale inquilino della Casa Bianca. Beasley, nota l'Adnkronos, fu nominato da Nikki Haley, un'altra ex governatrice della South Carolina che all'epoca era ambasciatrice Onu: Beasley, che ha esperienza nelle organizzazioni benefiche religiose, è molto legato ad altri due repubblicani del suo stato, il senatore Lindesy Graham, che presiede la commissione per i fondi Onu, e Mick Mulvaney, allora capo dell'ufficio budget della Casa Bianca e poi diventato anche capo dello staff prima di perdere entrambi gli incarichi.
Sostenitore di Trump sin dal 2015, in tempi non sospetti, quando lo presentò in un comizio come "l'uomo che renderà l'America di nuovo grande", Beasley in una recente intervista ad un giornale Usa ha sottolineato come, per far avanzare le cause della sua agenzia, come combattere i cambiamenti climatici che danneggiano agricoltura in Africa, debba usare la dovuta cautela con Casa Bianca e colleghi repubblicani al Congresso notoriamente scettici su questo fronte. Beasley è stato anche tra i primi a lanciare l'allarme sull'impatto drammatico della pandemia di Covid sulla sicurezza alimentare mondiale. E per questo motivo ha ricevuto il Nobel per la Pace.
Che cos'è il World Food Programme (Wfp)
Con 86,7 milioni di persone assistite in circa 83 Paesi ogni anno, il World Food Programme (Wfp), la cui sede è a Roma, è la principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni Unite impegnata a salvare e cambiare le vite, fornendo assistenza alimentare nelle emergenze e lavorando con le comunità per migliorarne la nutrizione e costruirne la resilienza.
Come riporta il sito web dell'agenzia dell'Onu, la comunità internazionale si è impegnata a sconfiggere la fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione entro il 2030, eppure, nel mondo, una persona su nove ancora non ha cibo a sufficienza. L'assistenza alimentare e quella nelle aree affini è decisiva per spezzare la spirale di fame e povertà- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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