Pakistan, 15enne cristiana convertita e data in sposa a un musulmano

Neha, pakistana 15enne di fede cristiana, è stata costretta così a convertirsi all'Islam prima di diventare la moglie di un musulmano di 45 anni che era già sposato e aveva persino tre figli

Pakistan, 15enne cristiana convertita e data in sposa a un musulmano

“Se non ti converti, gettiamo tuo fratello giù dal tetto”. Neha, pakistana 15enne di fede cristiana, è stata costretta così a convertirsi all'Islam prima di diventare la moglie di un musulmano di 45 anni che era già sposato e aveva persino tre figli.

La ragazza, si legge su Asianews, aveva resistito anche dopo essere stata picchiata e violentata ma poi, dinanzi alla minaccia di morte del fratello di appena due anni e mezzo, ha ceduto. Solo più tardi, aiutata da una delle figlie del marito che la violentava, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e, ora, vive nella paura. Padre Saleh Diego, direttore della Commissione nazionale Giustizia e pace, ad Asianews dice: “Siamo certi che otterremo giustizia. Chiediamo al primo ministro Imran Khan di proteggere le minoranze in tutte queste situazioni e portare la pace nel Paese”. La vicenda di Neha, ragazza nata nel 2003 a Itihad, vicino Karachi, risale allo scorso 28 aprile quando sua zia Sundas,convertita all'Islam da qualche anno, con il benestare dei genitori, se la porta via con una scusa. Arrivati a casa dove la 15enne viene torturata dai parenti del marito che, dopo essere stata violentata e minacciata, viene fatta sposare al fratello dello zio, Imran. Dopo le minacce al fratellino, Neha ha acconsentito al matrimonio e il giorno seguente cambia nome in Fatima e si sposa con il coniuge 45enne che la violentano per una settimana. Una volta tornata a casa i genitori restano letteralmente sconcertati perché credevano che Neha fosse in ospedale a curare il cugino malato, così come aveva detto sua zia.

La famiglia ha tentato di sporgere denuncia, ma la polizia si è rifiutata di ascoltare la versione della 15enne mentre la famiglia di Imran ha presentato una contro-denuncia accusando i genitori della ragazza di aver violato la legge islamica nascondendo la sua nuova moglie. Solo il 13 maggio scorso, grazie all'aiuto della Chiesa e di alcuni attivisti, la denuncia della famiglia di Neha è stata accolta.

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