Pokemon Go, almeno in Gran Bretagna, è diventato il più grande alleato di ladri e rapinatori. Il popolarissimo gioco dell’estate s’è trasformato per i delinquenti che vivono oltre Manica in un indispensabile strumento di lavoro. Per capire dove colpire, dove farsi trovare e dove approfittare di decine e decine di ragazzini (più o meno cresciutelli) con la testa altrove. E a quanto pare stanno iniziando a capirlo pure i pedofili.
Sono stati trecento, e in un mese solo, i reati perpetrati ai danni dei cacciatori di mostriciattoli virtuali. Il Daily Mail rilancia i dati ottenuti dalla Bbc, in una vera e propria opera di mosaico. Tutte le segnalazioni dei diversi dipartimenti di giustizia e di polizia, dalla fine di luglio (quando il gioco è ufficialmente arrivato in Inghilterra) ad oggi danno un quadro che sembra abbastanza inquietante per gli aspiranti campioni di Pokemon.
Solo nel Lancashire, nel nord-ovest dell’Inghilterra, i casi segnalati sono stati almeno trentanove. La divisione West Mercia della polizia, che ha giurisdizione nei territori inglesi ai confini con il Galles, nel Worcestershire, Herefordshire, Shropshire e nella contea di Telford & Wrekin, ne ha contati ben trentadue.
Oltre ai “soliti” problemi con il traffico che l’app ha causato (anche) in Gran Bretagna (mentre in Giappone una donna è stata investita e uccisa da un automobilista distratto), oltre ai ragazzini sbadati che finiscono per cercare pokemon sui binari del treno, ci sono i gruppi di rapinatori che attendono i cacciatori negli angoli più oscuri dei parchi pubblici, li pestano e portano via il loro smartphone. È successo, questo nel South Yorkshire tra le città di Sheffield e Doncaster.
Nella zona metropolitana di Manchester i ladri hanno attuato un altro metodo, forse ancora più efficace di quello utilizzato dai “colleghi” dello Yorkshire. Verificano quali sono le aree a maggior tasso di pokemon, seguono i giocatori e proprio mentre questi stanno catturando il mostriciattolo tanto bramato, seguito e braccato, gli scippano il cellulare di mano.
Nelle West Midlands, vicino Birmingham, una donna impaurita ha chiamato il numero di emergenza della polizia locale: alcuni cacciatori, con grande insistenza, le continuavano a chiedere di poter entrare in casa sua dove avevano scoperto dei pokemon rarissimi. Nel Surrey una battuta di caccia s'è trasformata in una maxi-rissa che ha coinvolto trenta persone mentre i ragazzini di Cheshire hanno iniziato a cercare mostri sulle lapidi del cimitero locale.
Il caso più inquietante, però, riguarda i tentativi fatti dai pedofili di utilizzare la scusa dei Pokemon per ghermire le vittime innocenti. È accaduto nel Galles del Nord dove un uomo ha provato a farsi seguire in casa sua da alcuni ragazzini promettendo loro che propro vicino alla sua abitazione c’erano tantissimi pokemon da catturare.
Fatti gravissimi che hanno un collegamento - seppur
marginale - con il fenomeno dell'estate ormai non se ne contano più. Dal 20enne ucciso in una sparatoria negli Stati Uniti fino al bimbo russo che in Tunisia è caduto dal balcone mentre era impegnato a giocare con l'app.
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