La Repubblica Ceca fa dietrofront: non "marchierà" più i migranti

I numeri a pennarello sostituiti da una fascia al braccio. Ieri si erano scatenate molte polemiche sulla scelta

La Repubblica Ceca fa dietrofront: non "marchierà" più i migranti

Una scelta che aveva fatto strabuzzare gli occhi a molti, convinti che non fosse il modo migliore per tenere traccia dei migranti in transito dalla Repubblica Ceca. Un numero a pennarello scritto sul braccio, per ognuno degli uomini e donne in arrivo, un'operazione di "marchiatura" che ricordava troppo pratiche naziste perché passasse inosservata.

Per ogni migrante, il treno d'arrivo e il vagono scritti a pennarello sulla pelle. Una scelta criticata da più parti e che al presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, aveva fatto dire che il trattamento era quello che si riserva al "bestiame al macello" e richiamava "inevitabilmente il periodo più oscuro della storia contemporanea".

Zuzana Candigliota, avvocata della Czech Human Rights League, aveva chiarito alla France Press che "non esiste alcuna legge che consenta alla polizia di marchiare la gente in questo modo". Oggi le autorità ceche hanno deciso per un passo indietro. Sostituiranno la "marchiatura" dei migranti con una fascetta al polso.

Il ministro dell'interno ceco, Lucie Novakova, ha intanto rigettato le critiche, sostenendo che identificare in qualche modo chi è di passaggio è necessario, soprattutto per evitare che i bambini vengano separati dalle madri.

Una portavoce della polizia ha aggiunto che "scrivere il codice

dei treni su cui arrivano è importante per sapere verso quali Paesi rimandarli" e ha difeso la scelta, sostenendo che in passato si preferiva assegnare a ognuno un pezzo di carta, ma che veniva costantemente gettati via.

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