Gli Stati Uniti si avvicinano alle elezioni dell'8 novembre in un clima infuocato, non solo per la pesante ostilità tra i due candidati alla Casa Bianca. Pesante, infatti, è il clima che si respira in diversi stati a causa degli scontri razziali. L'ultimo episodio a Charlotte, in North Carolina, dove almeno dodici poliziotti sono rimasti feriti negli scontri che si sono verificati in una nottata di scontri, nel tentativo di disperdere una protesta nata in seguito alla morte di un uomo di colore ucciso dalla polizia. Il dipartimento di polizia di Charlotte-Mecklenburg ha riportato su Twitter che un gruppo di "agitatori" ha distrutto alcune auto della polizia. Uno dei dodici agenti rimasti feriti è stato colpito con una pietra al volto.
Una grande folla di manifestanti si è riunita ieri sera al The Village, vicino all'Università del North Carolina, subito dopo che si era sparsa la notizia della morte, per mano della polizia, di un uomo afroamericano di 43 anni di nome Keith Lamont Scott. La sparatoria è avvenuta mentre gli agenti stavano cercando in un condominio un altro uomo, per il quale era stato spiccato un mandato di arresto. Durante l'operazione gli agenti hanno visto una persona uscire e rientrare da un'auto e, secondo la ricostruzione fornita dal dipartimento, era armato. Così si sono avvicinati e quando l'uomo è di nuovo uscito dal veicolo hanno ritenuto che "costituisse un'immediata minaccia e quindi hanno aperto il fuoco". L'agente che ha sparato è Brentley Vinson, afroamericano, in servizio dal 2014.
La polizia sostiene di aver sparato perché l'uomo rappresentava una grave minaccia, ma alcuni testimoni affermano che l'uomo sarebbe stato disarmato. Al grido "Black Lives matter" e "Mani in alto, non sparate" i manifestanti sono stati circondati dalla polizia in tenuta antisommossa e hanno iniziato a lanciare bottiglie di vetro e spazzatura. Gli agenti hanno risposto usando gas lacrimogeni.
Il sindaco di Charlotte, Jennifer Roberts, su Twitter ha esortato alla calma e ha promesso un'immediata ed approfondita inchiesta sull'accaduto. "La comunità merita delle
risposte - ha scritto - e sarà svolta un'inchiesta approfondita, anche io voglio risposte". Poi ha assicurato che l'agente che ha sparato è stato sospeso dal servizio.
Su Facebook, intanto, è apparso un messaggio di una donna che afferma di essere la figlia di Scott in cui viene pubblicato un video girato
subito dopo la sparatoria in cui è rimasto ucciso l'afroamericano. "La polizia ha appena sparato quattro volte a mio padre perché è nero", afferma la donna sostenendo che il padre era disabile e disarmato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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