![Facebook, condanna a 5 miliardi per il caso Cambridge Anlaytica](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2019/01/04/1546619871-http-o.aolcdn.com-hss-storage-midas-6e1127cec3672f1b3e797a7d4a48c325.jpeg?_=1546619871)
Facebook può considerare terminata la querelle con gli Usa sulla violazione della privacy, ma quanto previsto con e dagli organi competenti degli Stati Uniti non è poca cosa: la sanzione corrisponde a 5 miliardi di dollari. Ma non è tutto. Dall'antitrust a stelle e strisce - come riportato anche dall'agenzia Lapresse - hanno fatto sapere che il colosso social sarà in obbligo di "sottomettersi a nuove restrizioni". Poi si parla anche di "una struttura aziendale modificata". Insomma, quanto disposto non sembra proprio privo di conseguenze. Si tratta, a onor del vero, di un vero e proprio accordo contratto dalle parti interessate. Mark Zuckerberg è sembrato convinto della bontà del quadro che ne è venuto fuori, tanto da sottolinearne la natura storica.
Bisognerà verificare, adesso, la natura di questi cambiamenti. Vale la pena rimarcare, inoltre, come qualche modifica sia stata almeno annunciata a marzo scorso. Forse, però, i dettagli che subiranno modifiche sulla storica piattaforma social non saranno pochi. L'annuncio di Zuckerberg pare proiettato, infatti, a una sorta di rivoluzione copernicana: "Abbiamo la responsabilità di proteggere la privacy delle persone. Lavoriamo già duramente per far fronte a questa responsabilità, ma ora stabiliremo uno standard completamente nuovo per il nostro settore", si legge sulla fonte sopracitata.
A fargli eco, poi, ci ha pensato la direttrice operativa della sua azienda. Il caso "Cambridge Analytica", nell'accezione giornalistica dell'espressione, può andare in soffitta. E una sanzione così, come abbiamo già avuto modo di affermare, non era mai stata predisposta nel settore di specie.
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