La profezia di Frontex: "La crisi dei migranti andrà avanti per anni"

Il capo dell'agenzia Ue propone l'apertura dei centri di registrazione: "I nuovi arrivati vanno identificati"

La profezia di Frontex: "La crisi dei migranti andrà avanti per anni"

Anche Frontex, l’agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere, si arrende all'evidenza. "La crisi legata alle migrazioni è destinata ad andare avanti. Per anni". A metterlo in chiaro, in una intervista a Le Figaro, è il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, ribadendo che da parte dell'Europa servono azioni di ben altra natura rispetto a quelle prese finora.

"L’esperienza insegna che quando si costruiscono delle barriere il traffico non si esaurisce, semplicemente devia". Leggeri, come noi tutti, conosce bene le cause della crisi umanitaria della storia: "La situazione politica in Medio Oriente e l’assenza di prospettive di sviluppo in Africa". "Sono elementi strutturali destinati a perdurare, e forse anche ad aggravarsi - spiega ai microfini di Le Figaro - una chiusura permette di ridurre momentaneamente la pressione su uno Stato. Ma i profughi finiranno sempre per aggirarla". E per chi non lo avesse ancora capito lo ribadisce chiaro e tondo: "Non è una situazione che durerà sei mesi, e neanche pochi anni. Il mio mandato scadrà nel 2020 e l’unica previsione ragionevole che posso fare è che l’attività di Frontex continuerà ad espandersi".

Fra gennaio e luglio l’Unione Europea ha registrato 340mila ingressi irregolari, un aumento del 175% rispetto al 2014. Per il capo di Frontex "la situazione richiede azioni di altra natura da parte dell’Europa". A cominciare da una maggiore collaborazione all'interno dell'Unione per aiutare sul campo gli Stati membri in difficoltà.

"La priorità - spiega Leggeri - deve andare all’installazione effettiva di centri di registrazione (hot spots), come a Catania e fra poco al Pireo, in Grecia per l’esame, la raccolta delle impronte digitali, l’identificazione dei nuovi arrivati, e anche per il contrasto alla criminalità organizzata e alle reti di trafficanti. È questa operazione di scrematura che consente di separare i richiedenti asilo dai semplici immigrati irregolari, che dovranno essere 'allontanati', vale a dire rispediti nel loro Paese".

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