La Royal Navy non possiede una capacità di difesa antiaerea

Londra ha in servizio delle navi così rumorose da essere identificate ad oltre cento miglia di distanza dai sottomarini russi. E nel Golfo Persico la Royal Navy non può operare.

La Royal Navy non possiede una capacità di difesa antiaerea

La Royal Navy, la Marina militare più potente della Nato dopo quella degli Stati Uniti, ha in servizio delle navi così rumorose da essere identificate ad oltre cento miglia di distanza dai sottomarini russi. In un’indagine sugli investimenti del Ministero della Difesa inglese pubblicata dal Sunday Times, si fa riferimento anche ai droni Watchkeeper (1,2 miliardi di sterline) ordinati 12 anni fa e mai entrati in servizio ed ai ricognitori blindati Ajax, troppo pesanti e larghi in configurazione da combattimento per essere trasportati dagli aerei da trasporto della Raf.

Impietoso il commento del Sunday Times: “La capacità della Royal Navy di difendersi contro un vero attacco militare è chiaramente messa in discussione”.

La spina dorsale della Royal Navy

Sono le più grandi unità di difesa antiaerea mai costruite per la Royal Navy, ma per il Contrammiraglio Chris Parry, ex direttore per le capacità operative del Ministero della Difesa inglese, le cacciatorpediniere Type 45 sono “rumorose come l’inferno”. Secondo Parry, un sottomarino russo potrebbe rilevarle ad oltre cento miglia di distanza. Rimbombano come una scatola di chiavi sott’acqua, ha aggiunto il Contrammiraglio Parry al Sunday Times.

“Abbiamo cercato di ridurre il rumore in ogni modo, tuttavia sono state progettate ignorando gli accorgimenti già in atto durante la guerra fredda per la soppressione del rumore”.

La soppressione del rumore ed il relativo isolamento acustico sono prerequisiti essenziali nel contesto marino. Grazie alla localizzazione acustica passiva, è possibile captare ed identificare a distanza un vettore, analizzando le caratteristiche del suono emesso.

Problema ritenuto trascurabile per il Ministero della Difesa inglese, secondo cui la classe Daring è stata progettata esclusivamente per la difesa aerea, non per essere furtiva.

Alle alte temperature il motore si spegne

Presentate come le cacciatorpediniere più rivoluzionarie al mondo, spina dorsale della capacità di difesa aerea della Royal Navy, sono state progettate con un innovativo sistema propulsivo elettrico integrato. Il suo disegno pulito conferisce una firma radar ridotta. La classe Daring era ritenuta in grado di affrontare qualsiasi sfida attuale e futura senza alcun tipo di modifica strutturale esterna. Purtroppo, tutte le sei unità dovranno ritornare in cantiere per ricevere un nuovo generatore diesel, con interventi che richiederanno la rimozione della sezione dello scafo interessata da completare in nove anni per una spesa di 1,25 miliardi di dollari.

Originariamente progettato per operare nel Nord Atlantico, l'intercooler della Northrup Grumman che equipaggia la Classe Daring tende a surriscaldarsi in contesti operativi più caldi, spegnendosi. Soltanto nel gennaio dello scorso anno, il Ministero della Difesa inglese ha confermato le criticità:

“In particolari contesti, come le acque del Golfo Persico, è stata riscontrata una perdita di energia che ha causato la disattivazione temporanea di tutti i sistemi primari e secondari. In alcuni casi, la chiusura del circuito elettrico è stata totale. Sulle sei cacciatorpediniere Type 45, si riscontrano problemi di affidabilità. Saranno necessari alcuni aggiornamenti per renderle più efficienti”.

Le turbine WR-21della classe Daring erano state realizzate secondo le precise indicazioni del Ministero della Difesa inglese. Tuttavia, per una svista, non si è proceduto a confrontare le particolari condizioni del Medio Oriente anche con i parametri operativi dell’intercooler.

Le cifre ufficiali rivelate lo scorso settembre, dimostrano che le sei cacciatorpediniere, costate ai contribuenti inglesi sei miliardi di sterline, hanno attualmente trascorso più tempo nei porti inglesi che in servizio attivo.

Tra il 2011 ed il 2015 sull’HMS Daring sono stati riscontrati 967 difetti tecnici. Dal 2012 al 2015, sull’HMS Dauntless se ne sono verificati 895. 887 per l’HMS Dragon, 844 per l’HMS Defender e 818 per l’HMS Diamond. Sull’HMS Duncan, tra il 2013 ed il 2015 sono stati riscontrati 590 difetti tecnici. La classe Daring ha registrato 5000 difetti operativi (OPDEFS) in quattro anni, per interventi di manutenzione e riparazione che hanno richiesto 51 milioni di sterline.

Secondo i militari, i problemi che attanagliano i sistemi d’arma primari come le unità Type 45 sono riconducibili ai tagli alla Difesa che ha ridotto ai minimi termini le capacità della Royal Navy.

Nel 1986 la Royal Navy aveva in servizio 30 sottomarini, 48 tra cacciatorpediniere e fregate, sette navi d'assalto anfibio e tre portaerei con una forza di 70.000 marinai. Lo scorso anno, tali numeri si sono ridotti a 33.000 marinai, 11 sottomarini, 19 tra cacciatorpediniere e fregate e tre navi d'assalto anfibio. La Royal Navy si trova a dover reclutare gli ingegneri dalla Guardia Costiera americana per compensare le lacune del personale qualificato, interamente destinato alla nuova portaerei Queen Elizabeth. Il Regno Unito non possiede un numero sufficiente di sottomarini per scoraggiare l'attività russo nell'Artico o sorvegliare il GIUK Gap.

Il programma Ajax ed i droni Watchkeeper

I 589 ricognitori blindati del programma Ajax, diventeranno “occhi ed orecchie” della British Army sui campi di battaglia del futuro. La fornitura dovrà essere completata entro il 2024. Presentato come il primo veicolo digitale corazzato mai realizzato nella storia militare del Regno Unito, raggiungerà una velocità massima di 40 miglia all'ora e sarà equipaggiato con cannone da 40 millimetri (ancora in fase di test). Tuttavia, il peso eccessivo in configurazione modulare operativa battle ready, 42/44 tonnellate, gli impedisce di essere trasportato dai nuovi Atlas A400M della Raf. Per essere spedito in qualsiasi parte del mondo, sul veicolo corazzato da combattimento si dovrà procedere alla rimozione della sua la sua corazza laterale aggiuntiva ritenuta essenziale. Quest’ultima ne aumenta le dimensioni in larghezza, impedendone il trasporto anche sui velivoli con maggiore capacità di carico.

Nel 2005 il Ministero della Difesa inglese ha ordinato 54 droni Watchkeeper, per 1,2 miliardi di sterline.

I continui problemi tecnici, tranne per una breve esperienza in Afghanistan, faranno slittare l’entrata in servizio del drone al 2019, tredici anni dopo la sigla del contratto.

La Gran Bretagna è il primo alleato della Nato (dopo gli Usa) nella spesa militare con investimenti pari a 178 miliardi di sterline.

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