La decisione è oramai vicina, il presidente Donald Trump è pronto a licenziare il suo viceministro che aveva "remato contro" il tycoon dopo lo scandalo Russiagate
Sono le ultime ore da viceministro della Giustizia di Rosenstein, infatti attende tra poco il licenziamento. Il viceministro è stato messo alle corde da uno scoop del New York Times secondo cui sarebbe stato lui a decidere di far partire una serie di intercettazioni, in seguito al Russiagate, per incastrare il presidente e costringerlo a dimettersi. Alcune persone vicine a Rosenstein sostengono che lo stesso, durante le riunioni di lavoro con i capi di Giustizia e Fbi, avrebbe affermato più volte di "avere il potere di convincere alcuni membri del governo a rimuovere l'attuale presidente Trump". Una manovra che però gli si è rivolta contro, visto che lo stesso era stato assegnato per indagare sul Russiagate e aveva deciso di "spiare" le conversazioni del presidente.
Rosenstein si era sempre difeso e aveva smentito la versione del New York Times, il tycoon però ha commentato così la notiza:"bisogna sradicare il fetore persistente al
dipartimento della Giustizia".Un'altra testa cade nella lunga strada che il presidente americano sta percorrendo per trovare un corpo di governo, in cui si vede indagato in prima persona stando al suo stesso annuncio di un anno fa.
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