Il #metoo tedesco fa a pezzi la sinistra

Il partito della sinistra tedesca è travolto dagli scandali sessuali e dal #MeToo. La leader Susanne Hennig-Wellsow ha annunciato le sue dimissioni

Il #metoo tedesco fa a pezzi la sinistra

Bufera sulla Linke, il partito dell'estrema sinistra tedesca. Nelle scorse ore la co-leader del partito, Susanne Hennig-Wellsow, ha annunciato le sue dimissioni con effetto immediato. Motivo? Il partito è stato travolto da accuse di molestie sessuali mosse verso alcuni dei suoi esponenti in Assia, come rivelato da un'inchiesta di Der Spiegel. È il #metoo della sinistra tedesca. "Mi scuso con le persone colpite e sostengo tutti gli sforzi che sono ora necessari per rendere la Linke un partito in cui il sessismo non ha posto", ha scritto Hennig-Wellsow annunciando le sue dimissioni, mentre si attendono decisioni da parte dell'altra co-leader del partito, Janine Wissler. Come riferito da Der Spiegel, i partiti chiedono che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda. La vice capogruppo parlamentare Andrea Lindholz (Csu) ha infatti dichiarato al quotidiano "Bild" che alla leader Janine Wissler deve essere chiesto "se ha fatto di tutto per chiarire la questione e trarne le giuste conclusioni". Le accuse di abusi sessuali e di potere "devono essere chiarite non solo all'interno del partito, ma anche dalle autorità investigative".

La sinistra tedesca travolta dal #MeToo

Lo scandalo delle presunte aggressioni sessuali all'interno della sinistra dell'Assia si sta diffondendo e ora scuote anche il partito federale. La presidente federale Janine Wissler, che è stata per molti anni a capo del partito della sinistra dell'Assia, si difende dall'accusa di non aver agito in anticipo. "Prendo molto sul serio le accuse di molestie sessuali, violenze sessuali e abusi e ho agito immediatamente dopo essere venuto a conoscenza di tali accuse", ha scritto Wissler in una dichiarazione diffusa nei giorni scorsi.

Secondo Der Spiegel, il caso di Hannah Maas potrebbe diventare assai problematico per Wissler. L'ex compagno di Wissler, infatti, è stato accusato da questa giovane donna - Hannah Maas è un nome fittizio - di aver avuto con lei una relazione quando era minorenne quando averva appena 17 anni. Da consesuale, l'uomo avrebbe successivamente abusato della ragazza, filmandola illegalmente mentre faceva sesso con lui. Der Spiegel ha inoltre pubblicato delle prove e alcune mail private che testimoniano il fatto che l'uomo sarebbe entrato dal balcone a casa della ragazza, che ha deciso di denunciare l'abuso nelle scorse settimane. La domanda che molti si pongono è: davvero Wissler poteva non sapere di questi presunti abusi? Ha fatto finta di nulla? La crisi di credibilità sembra essere irreversibile.

Liti interne, pessimi risultati alle elezioni, mancanza di leadership, accuse di sessismo

La Linke affronta così una profonda crisi d'identità, che ha portato a un vero e proprio "flop" alle ultime elezioni, dimezzando i consensi rispetto al 2017 e mancando la soglie di sbarramento ed entrando in Parlamento solo grazie ai collegi uninominali.

Secondo il Taggespiegel, Hennig-Wellsow e Wissler, elette alla guida del partito della sinistra tedesca alla fine di febbraio 2021, non sono state in grado di fornire alcun impulso significativo a un partito che riesce ancora a intercettare i voti dei più giovani (18-24) ma viene completamente snobbato dagli adulti e giudicato incapace di governare. E ora il #MeToo pesa come un macigno sul futuro del partito, diviso e deluso da una leadership inadeguata.

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