"Se passa la Sharìa, la Nigeria sarà un Paese in fiamme"

L'appello dei cristiani contro la proposta di legge che vuole allargare i poteri delle corti islamiche: "Non si può imporre a nessuno di aderire a una legge che vieta la libertà religiosa, il Parlamento ci ripensi". Sostieni il reportage sui cristiani perseguitati

"Se passa la Sharìa, la Nigeria sarà un Paese in fiamme"

“Se il Senato dovesse approvare la legge che introduce la Sharia nella nostra Costituzione, la Nigeria diventerebbe un Paese in guerra”. Lo ha detto il presidente del Cocin (Church of Christ in Nations), Dachollom Datiri, commentando l’iniziativa politica che vorrebbe assegnare, costituzionalmente, valore legale alle pronunce giudiziarie delle Corti Islamiche. Per Datiri, il pericolo è grande: “Sarebbe meglio se si pensasse a combattere seriamente i gruppi estremisti”.

Datiri, come riporta il Daily Post, ha parlato durante l’assemblea tenuta della Chiesa nella città nigeriana di Jos. Ha ricostruito gli equilibri politici e l’attività parlamentare mettendo in guardia i ministri e i fedeli. Nel caso in cui la proposta divenisse legge, sarebbero guai per i cristiani in Nigeria. “Ormai il disegno legislativo ha superato anche la seconda lettura e passerà allo studio delle commissioni parlamentari. Però queste devono capire bene come il provvedimento inciderà, pesantemente, sulle vite di tutti coloro che non sono musulmani”.

E ha aggiunto: “E’ chiaramente anticostituzionale forzare qualcuno ad aderire a una legge che infrange la sua più intima libertà, quella religiosa. Così facendo si provoca e si istiga il popolo. Sarebbe molto meglio mettere al bando, una volta e per sempre, quei gruppi violenti che fanno dell’estremismo la loro ragione di vita”.

Da tempo si dibatte sulla proposta di legge sull’introduzione ufficiale della Sharia nell’ordinamento costituzionale della Nigeria. L’iniziativa, che è stata etichettata dai media come “allargamento” dell’applicazione della legge islamica, porta la firma di Abdalani Bessarabi Salame esponente dell’Alleanza dei Progressisti.

Questi, già nei mesi scorsi, aveva provato a rintuzzare le critiche spiegando a Naij.com che: “La legge non vuole fare altro che riconoscere e allargare la giuridisdizione delle corti islamiche, che già abbiamo. I cristiani non hanno nulla da temere”. Rassicurazioni, però, a che non sembrano rasserenare proprio nessuno.

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