Durissima l'accusa che arriva da un rapporto diffuso da Amnesty International (leggi il documento). Negli ultimi tre mesi gli aerei russi e siriani avrebbero "deliberatamente e sistematicamente" preso di mira ospedali e altre strutture mediche, per favorire l’avanzata delle truppe lealiste a nord di Aleppo. Questo prima dell’entrata in vigore, sabato scorso, del cessate il fuoco.
L’ong afferma di avere raccolto prove su almeno sei attacchi deliberati nelle ultime 12 settimane, in cui sono hanno perso la vita almeno tre civili (tra i quali un operatore sanitario) e altre 44 sono rimaste ferite.
"Spazzare via gli ospedali sembra essere diventato parte della loro strategia militare", ha riferito Tirana Hassan, direttore per la risposta alla crisi di Amnesty, riferendosi ai russi e al governo siriano. Il 15 febbraio scorso 25 persone erano morte nel bombardamento di un ospedale sostenuto da Medici senza Frontiere a Maaret al Numan, nella provincia di Idlib. Da parte sua la Russia ha sempre respinto le accuse di essere responsabile dell’attacco.
Secondo la Rete siriana per i diritti umani (gruppo di osservatori locali) sono almeno gli 27 ospedali (otto nella sola provincia di Aleppo) colpiti dalle forze siriane e russe a partire da settembre 2015. La Società siro-americana di medicina ha riferito ad Amnesty International che, nella stessa zona, da dicembre 2015 almeno 13 ospedali sono stati colpiti da attacchi aerei e uno, il 15 febbraio, da un missile di superficie. In totale, nei 14 attacchi, sono morti 45 civili e quattro operatori sanitari. Secondo Psysicians for Human Rights, dall'inizio del conflitto le varie parti coinvolte hanno portato a termine almeno 346 attacchi contro strutture mediche, in cui sono stati uccisi 705 operatori sanitari. I ricercatori di Amnesty International hanno esaminato nel dettaglio sei attacchi portati a termine nella zona nord della provincia di Aleppo, tra dicembre 2015 e febbraio 2016.
Il cessate il fuoco, intanto, è entrato nel suo sesto giorno. "Resta fragile ma procede meglio del previsto", secondo quanto riferito da alcuni alti funzionari americani. In un incontro con i giornalisti i funzionari hanno riconosciuto che la tregua "è lontana dall’essere ottimale" e resta "fragile", ma hanno aggiunto che "sta procedendo al di là delle nostre aspettative" ed ha consentito una "significativa" riduzione della violenza.
La Russia fa sapere che sono in totale 40 gli accordi finora siglati nell’ambito del cessate il fuoco.
Il ministero della Difesa russo precisa che "gli accordi per fermare le ostilità sono stati siglati con quattro comandanti delle unità dell’opposizione moderata che controllano Kafr Shams e Ghabaghib nella provincia di Daraa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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