In Spagna, l’applicazione rigorosa delle restrizioni anti-contagio da parte delle autorità ha determinato in questi giorni l’irrogazione di una multa ai danni di un regista e attore pornografico locale, il 51enne Ignacio Allende Fernandez. Noto nel mondo dell’eros con il nome d’arte di “Torbe”, l'uomo è stato accusato di infrazione alle disposizioni comportamentali anti-Covid per avere organizzato a Madrid “un’orgia”, con una cinquantina di persone assiepate in uno spazio chiuso. Attualmente, il bilancio in termini di costi umani causati dall’epidemia nel Paese iberico registra 936.560 soggetti contagiati e 33.775 morti.
“Torbe” aveva di recente attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, intente ogni giorno a monitorare che i cittadini evitino gli assembramenti e rispettino la distanza interpersonale di sicurezza, pubblicizzando sul proprio sito Internet l’ultimo filmino da lui ideato, intitolato Delitto contro la salute pubblica. La pellicola sarebbe consistita in una vera e propria “orgia”, con 50 persone convocate dal regista presso il suo studio di Madrid. Egli intendeva filmare i partecipanti all’evento mentre questi sarebbero stati intenti a fare sesso con una donna.
Un annuncio simile pubblicato sul web non poteva non allertare la polizia, rappresentando un invito a un pericoloso assembramento nel pieno della seconda ondata di coronavirus. Di conseguenza, gli agenti hanno fatto irruzione mercoledì, intorno alle 19:30, nello studio del regista e sgomberato i 50 partecipanti all’evento a luci rosse organizzato dal cineasta Allende Fernandez. Gli uomini radunati per l'orgia non indossavano mascherine o altri dispositivi di protezione ed erano assiepati nelle stanze dell'appartamento. Alcuni dei soggetti presentatisi presso il locale incriminato, riporta El Mundo, hanno persino provato a opporre resistenza all’ordine di sgombero impartito dalle autorità, affermando che stavano “attendendo da tempo il loro turno” in vista della consumazione dell’atto sessuale con la donna coinvolta nell’evento.
Con l’accusa di avere promosso un assembramento in palese contrasto con le regole precauzionali anti-contagio e di avere così attentato alla salute pubblica, “Torbe” e due dei suoi più stetti collaboratori si sono quindi visti infliggere una multa dalle autorità di pubblica sicurezza.
Il re del porno iberico non è nuovo a violazioni della legge, dato che, nell'aprile del 2016, era stato
incarcerato per aggressione sessuale, corruzione di minori, distribuzione di materiale pornografico, tratta e riciclaggio. Egli sarebbe però uscito di prigione sette mesi dopo mediante il pagamento di una cauzione di 100 mila euro.
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