Madri lanciano i figli ai militari e spari sulla folla: è caos in Afghanistan

I primi giorni di Emirato islamico registrano episodi di violenze e primi morti tra i manifestanti. Un ufficiale britannico ha raccontato cosa è accaduto in aeroporto

Madri lanciano i figli ai militari e spari sulla folla: è caos in Afghanistan

L'Afghanistan vive le sue prime giornate di potere talebano in un clima che appare surreale. Molti civili provano ancora a fuggire cercando la salvezza all'aeroporto di Kabul. Un ufficiale britannico ha raccontato all'Independent che molte donne, in presa alla disperazione, hanno lanciato i bimbi oltre il filo spinato che circonda l'aeroporto implorando i soldati di salvarli. "Ieri notte non c'era un uomo tra i nostri che non stesse piangendo", ha detto l'ufficiale al reporter del quotidiano britannico

Ai tentativi talebani di imporre un'immagine diversa rispetto al passato, si contrappongono le prime notizie di omicidi e vendette in diverse parti del Paese. E mentre qualche guarnigione dell'esercito e alcuni signori della guerra si sono uniti ad Ahmad Massud nella valle del Panshir per l'ultima resistenza, si contano anche prime proteste e morti.

Proteste e morti in Afghanistan

Secondo un testimone citato da Reuters, ad Asadabad, nel Kunar, sarebbero morte diverse persone dopo che i talebani hanno aperto il fuoco sulla folla, riunita per festeggiare il giorno dell'indipendenza dell'Afghanistan. Difficile capire, al momento, se le morti siano causate dalla calca o dai proiettili. Anche l'agenzia russa Ria Novosti ha confermato i morti parlando però di tre persone uccise mentre sventolavano la bandiera afghana da un veicolo. Mentre altri sarebbero morti dopo che i talebani hanno sparato in seguito a un accoltellamento.

Manifestazioni isolate sono avvenute anche in altre città dell'Afghanistan, compresa la capitale Kabul. Da Jalalabad giungono notizie di due feriti per mano talebana, mentre a Khost è stato imposto il coprifuoco per evitare qualsiasi tipo di protesta.

La Cina apre, per l'Ue "un incubo"

Intanto il mondo inizia a reagire in modo ufficiale all'Emirato islamico. La Russia continua a sondare il terreno con il nuovo potere talebano. La Cina ha detto di apprezzare i "segnali positivi" dei taliban. Il ministro degli Esteri, Wang Yi, parlando con l'omologo turco, Mevlut Cavusoglu, ha affermato l'approvazione di Pechino sulle prime azioni degli studenti coranici per un impegno a mettere in sicurezza le ambasciate e ad avere "buone relazioni" con i Paesi esteri. Il premier britannico, Boris Johnson, ha detto alla Camera dei Comuni che il Regno giudicherà i talebani dalle azioni e non dalle promesse. Dall'Unione europea, dure le parole dell'Alto rappresentante Josep Borrell, che ha definito quanto sta accadendo in Afghanistan "un incubo".

La gioia degli estremisti

Anche il mondo dell'estremismo islamico si risveglia dopo l'avvento dei talebani. Il gruppo salafita siriano Hay'at Tahrir al Sham ha pubblicato sui suoi canali social un messaggio di felicità per l'Emirato in Asia centrale. "Ci congratuliamo con i nostri fratelli talebani e con la nostra gente in Afghanistan per questa chiara conquista, e chiediamo a Dio di garantire vittoria anche alla Rivoluzione siriana", affermano i jihadisti.

Anche l'organizzazione palestinese Hamas ha inviato un messaggio di congratulazioni ai talebani "per la sconfitta dell'occupazione americana su tutte le terre afghane", ma ha trovato la dura reazione dell'Olp, che attraverso Ahmed Majdalani ha bollato i talebani come "una forza oscura e brutale che ha prodotto l'Isis e al Qaeda e ogni forma di estremismo e terrorismo". Come riporta Repubblica, anche il braccio yemenita di Al Qaeda, Aqap, si è congratulato con i talebani.

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