Studio delle principali teorie del complotto diffuse in Italia

Dall'arresto del Papa alla cura contro il cancro, dal black-out mondiale al mezzo milioni di omicidi: studio delle principali teorie del complotto diffuse in Italia

Studio delle principali teorie del complotto diffuse in Italia

In Italia, così come nel resto del mondo, le teorie del complotto continuano a determinare profonde distorsioni cognitive in una comunità social, che agisce nel mondo reale, sempre meno in grado di discernere il vero dal falso. Tale studio si basa sull’analisi di oltre cinquanta teorie del complotto diffuse nel cyberspazio dal primo gennaio al 10 marzo scorso.

Italia, le principali teorie del complotto da gennaio ad oggi

Trump utilizzerà le trasmissioni di emergenza per comunicare con l’esercito ed i suoi agenti sparsi per il globo. Arresti di massa in Sicilia, truppe USA sbarcano da un P-84

La capacità dinamica dei movimenti cospirazionisti e negazionisti di adattare una narrativa plausibile al contesto è ben superiore ed efficace di quella dei governi. In base a tale riformulazione, subito dopo “l'operazione di intelligence avvenuta al Congresso” del 6 gennaio scorso (secondo alcune teorie del complotto, l’assalto sarebbe stato organizzato e gestito dall’intelligence USA non corrotta dal deep State), Trump sarebbe stato trasferito al Cheyenne Mountain Complex ed avrebbe attivato l’Emergency Broadcast System. Trump avrebbe poi inviato sette messaggi ai cellulari dei suoi agenti sparsi nel globo. Siamo davanti ad un esempio di disallineamento della narrazione. Gli Stati Uniti, tramite diversi sistemi di comunicazione (anche se sarebbe corretto parlare di Emergency Alert System), possono avvisare rapidamente ed efficacemente il popolo in caso di gravi emergenze. Secondo tale teorie, Trump avrebbe inviato sette messaggi al cellulare di ogni persona sulla terra. SMS, probabilmente, considerando che i soldati di Trump sarebbero stati dispersi (concediamo capacità insurrezionali) in aree potenzialmente non coperte da una connessione internet. La comunicazione, in questo caso, sarebbe avvenuta in stile John Wick o V per Vendetta per le TV (chiavi di volta compatibili con il testo, è opportuno ricordare che per alcune teorie del complotto il film Matrix è un documentario sulla simulazione virtuale in cui viviamo). Trump avrebbe inviato sette messaggi, ma nessun riferimento alla sequenza temporale di ricezione. Nessun indizio sull'inizio delle trasmissioni (a vantaggio di un risparmio delle batterie). Si ignora, stranamente, la radio (MDZhB docet). Perché Trump sarebbe stato trasferito nel Cheyenne Mountain Complex? Perché proprio quella base? Gli Stati Uniti gestiscono diverse basi mantenute in “warm standby” ed in grado di interfacciarsi con la rete militare globale. Quella teoria, condiviso migliaia di volte sui social con utenti in trepidante attesa, trae ispirazione dalla saga di Terminator. Nel film, infatti, John Connor parla alla resistenza attivando i sistemi di comunicazione di emergenza dal Cheyenne Mountain Complex. In quel caso, però, il futuro leader della resistenza utilizzava la radio. Si è creata, infine, confusione sui velivoli che si sarebbero alzati in volo durante “l’operazione di intelligence avvenuta al Congresso”. Alcuni aerei, come i P-84 che sarebbero atterrati in Sicilia per arrestare gli agenti del male, non esistono. Altri, però, sono stati identificati come i Looking Glass. Si dimentica che l’architettura E-6B Mercury della linea Doomsday Planes, funge da centro di collegamento tra l'autorità di comando nazionale e le forze nucleari statunitensi. Uno di questi è sempre in volo 24/24 poiché asset essenziale nell’ambito della deterrenza.

13 gennaio, si annuncia il black-out mondiale

“Preparatevi ad un black-out di dieci giorni, fate scorta di acqua e cibo”. “I miei genitori sono anziani, come possono staccare la corrente? bambini ed anziani soffriranno".

L’ennesimo avvertimento sul black-out globale lanciato il 13 gennaio scorso sui social, previsto pure la settimana precedente, è stato condiviso centinaia di volte sui social italiani. Il commento lasciato da un utente, “I miei genitori sono anziani, come possono staccare la corrente? bambini ed anziani soffriranno”, dovrebbe farci riflettere seriamente sull’aspetto partecipativo e sul coinvolgimento emotivo di tali teorie. Potrebbero essere testi calibrati per ottenere una precisa reazione emotiva e determinate ripercussioni a cascata nel mondo reale o post realizzati semplicemente da soggetti che si dilettano a giocare con i più deboli. Ansia e incertezza aiutano ad alimentare le teorie del complotto. Tali emozioni funzionano come un segnale psicologico di avvertimento, portando le persone a cercare di dare un senso agli eventi che le spaventano. Ironia della sorte, le teorie del complotto non fanno che esacerbare i sentimenti di ansia, gettando le basi per ulteriori distorte narrative. L’appello dell’utente non ha mai ricevuto risposta.

“Washington, la strage dei Proci è prevista per il 20 gennaio”

Secondo diverse teorie del complotto, Washington sarebbe stata trasformata in una enorme gabbia dove attrarre con l’inganno tutti i nemici di Trump. I soldati, infatti, non sarebbero stati schierati per garantire e proteggere il giuramento di Joe Biden e della sua vice Kamala Harris, ma per rispondere ad un ordine di attivazione che avrebbe emanato Trump. Quest’ultimo avrebbe architettato una terribile vendetta prevista proprio per il giorno del giuramento del nuovo Presidente degli Stati Uniti. Anche in questo caso, il riferimento al mondo cinematografico è evidente. L’attivazione delle truppe statunitensi si ispira all’Ordine 66 (Protocollo Clone 66) ed alla conseguente purga dell’Ordine dei cavalieri Jedi emanato dall’Imperatore Palpatine (Star Wars). La distruzione di un ordine (come la cabala dei pedosatanisti) ed i cloni sono elementi ricorrenti nella narrativa complottista (Renzi e la Clinton, ad esempio, secondo alcune teorie del complotto sarebbero dei cloni). Diverse, infine, le ipotesi sul come si sarebbe conclusa la lotta contro il male: tra le più condivise troviamo l'arresto di massa e l’eliminazione fisica dei presenti. In ogni caso Trump sarebbe stato riconfermato Presidente mentre operazioni congiunte si sarebbero svolte a Washington (capitale del comando militare della cabala), Londra (polo economico) e Roma (centro religioso) per arrestare pedofili, satanisti ed alieni cattivi.

20 gennaio, il massacro

Il 20 gennaio scorso Capitol Hill si sarebbe dovuto trasformare in un cimitero mentre Trump, alla guida delle forze del bene, sarebbe stato riconfermato Presidente. Annunciato un black-out globale e 500 mila omicidi su scala planetaria. Pedofili, satanisti ed alieni cattivi sarebbero stati arrestati o uccisi a Washington, Londra e Roma. Annunciare la data dell’apocalisse o della resa dei conti è sempre una cattiva idea. Una lezione appresa anche dalle organizzazioni terroristiche. Nella sua narrativa apocalittica lo Stato islamico si è guardato bene dell’innescare le profezie sulla fine del mondo. Per lo Stato islamico la battaglia finale con le forze del male, attesa da più di 1400 anni, accadrà un giorno e non di mercoledì. Un errore, poi, personificare un’ideologia determinando un vuoto a riflettori spenti. La capacità dinamica delle teorie del complotto di adattare una narrativa plausibile al contesto è ben superiore ed efficace di quella dei governi. La narrativa di supporto continuerà a riformularsi rimandando la resa dei conti agli eventi calendarizzati della storia per una sorta di loop senza fine. La tendenza umana a credere a qualsiasi cosa possa soddisfare i nostri preconcetti fa parte delle nostre vite molto prima che la pandemia entrasse nelle nostre vite. Quando la disinformazione offre spiegazioni semplici ed immediate per eventi altrimenti casuali, aiuta a ripristinare un senso di agentività e controllo per molte persone.

21 gennaio: “Joe, tu lo sai che ho vinto io”

Rispettando la tradizione, Donald Trump ha lasciato una lettera per il suo successore sulla scrivania dello studio ovale della Casa Bianca. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito generosa la lettera di Trump. Il contenuto di quella lettera, però, non è mai stato divulgato. Secondo una teoria del complotto molto condivisa anche sui social italiani, il contenuto della lettera sarebbe il seguente: “Joe, tu lo sai che ho vinto io”. La radicalizzazione di massa alle teorie del complotto è un lascito di Trump. Affrontarla sarà una delle maggiori sfide dell'amministrazione Biden. Per i sostenitori del complotto, Trump combatterebbe da anni contro una cabala di pedofili, satanisti ed alieni cattivi che controlla il mondo. Per anni, giorno dopo giorno, ai seguaci era stato detto di attendere la tempesta. Arresti di massa, omicidi su scala planetaria, l’esecuzione dei Biden, degli Obama e dei Clinton: tutto sarebbe iniziato il 20 gennaio. Trump, sconfiggendo il male, sarebbe rimasto al potere. Dal “preparate i pop corn” al “risveglio del Kraken”, dai “7 SMS” al “black-out planetario”, l'euforia per il tanto atteso massacro era palpabile sui canali del complotto. Una ossessione trasformata in delusione finita la cerimonia. La fine delle teorie del complotto? No. Tali movimenti continueranno a legarsi a diverse comunità e scuole di pensiero determinando profonde distorsioni cognitive in una comunità social, che agisce nel mondo reale, sempre meno in grado di discernere il vero dal falso.

Le teorie del complotto dell’era post-Trump: "Sergio Mattarella sapeva tutto"

La teoria del documento firmato da Mattarella, Conte e Lamorgese sulla Pandemia pianificata a tavolino è ritornata in auge all’inizio dello scorso febbraio. Quel testo non formattato e con evidenti errori grammaticali, diffuso per la prima volta nell'aprile dello scorso anno, è ritornato alla ribalta sulle principali piattaforme web. In questo caso, il processo cognitivo si plasmerà associando l'intestazione del foglio “Presidenza del Consiglio dei Ministri” (credibilità della fonte non contestabile) all’ultimo rigo evidenziato in rosso “Ritorno alla normalità previsto per primavera 2021” (l'unico passaggio necessario per chiudere la comprensione). La viralità renderà superflua la lettura integrale del testo, annullando possibili dubbi. I social hanno riscritto il processo cognitivo con errate posizioni resilienti che tenderanno ad identificare ed isolare soltanto gli elementi utili, rendendo vano il contraddittorio. Le persone utilizzano scorciatoie cognitive, in gran parte inconsce, per prendere decisioni più velocemente e determinare in cosa dovrebbero credere. Coloro che anelano la chiusura cognitiva possono fare ancora più affidamento su quelle scorciatoie cognitive per dare un senso al mondo. Quando singoli soggetti si uniscono in gruppo subentra il fenomeno del narcisismo collettivo: identificare o immaginare nemici immaginari adottando tesi cospirative che li biasimano. Il cervello scambia la familiarità con la verità.

"Il Med Bed può guarire il cancro"

Tra le principali teorie del complotto dell’era post-Trump, quelle legate al Med Bed sono tra le più condivise anche sui social italiani. Intanto cosa è il med bed: è una miracolosa tecnologia di guarigione di origine aliena in grado di guarire anche il cancro. La foto del Med Bed condivisa dai teorici del complotto proviene dal set di Prometheus di Ridley Scott. Quel commento (foto) lasciato da un utente sulla figlia deceduta dovrebbe farci riflettere seriamente sull’aspetto partecipativo e sul coinvolgimento emotivo di tali teorie.

Nessuna persona di sani principi speculerebbe sulla minorità fisica e psicologica di un paziente. Speculare sulla malattia è una meschina e disgustosa atrocità nei confronti di qualsiasi malato.

I falsi operatori sanitari: “le ambulanze girano vuote ed a sirene spiegate”

La maggior parte delle persone pensa che la disinformazione significhi solo che qualcosa è falso. In realtà ci sono molti modi in cui la disinformazione può prendere forma reinterpretando, ad esempio, le finalità di un evento reale. L’ambulanza vista o sentita rappresenta l’unico elemento comune alla narrativa che, da quel momento, subirà una profonda riformulazione determinando una distopica realtà. L’effetto slinding doors creerà visioni alternative non confutabili.

“Italia, sistema di trasmissione di emergenza attivato durante Sanremo”

E' bastata la foto di una tv con problemi di ricezione, scattata durante la seconda serata di Sanremo 2021, a scatenare l'euforia sui social. Secondo i sostenitori del complotto, i militari (che secondo una teoria della cospirazione controllerebbero il Paese) avrebbero testato il Sistema di Trasmissione di Emergenza in Italia in attesa di un evento imminente. Solitamente c’è una maggiore propensione a credere ad una balla in linea con la personale visione della realtà. Un super diffusore, a cui è concessa cieca attendibilità ed autorità, è in grado di alterare il processo intellettuale determinando la propagazione di effetti, funzionali ed operativi, a qualsiasi livello. Dallo sciamano convinto che Matrix fosse un documentario all'esperto IW. Proprio in ambito IW parleremmo di una predisposizione emotiva e psicologica ad un'immagine reale distorta. Il cyberspazio è il sistema nervoso del mondo moderno. I profili social che ospitano il Truman Show di ognuno di noi, sono progettati per la viralità e per fare profitto, non per la veridicità. I social non vanno intesi come un esclusivo spazio di condivisione e comunicazione, ma come un vero contesto operativo.

I Navy Seals arrestano Hillary Clinton

Tra le innumerevoli teorie del complotto che girano sui social italiani, quelle su Hillary Clinton sono tra le più condivise. La Clinton, secondo un quotidiano statunitense, sarebbe stata arrestata la settimana scorsa. L'ex Segretario di Stato o il suo clone (secondo alcune teorie la Clinton sarebbe stata uccisa anni fa e rimpiazzata da un clone), sarebbe stato arrestato nella sua residenza di Chappaqua, New York, mentre provava un discorso davanti uno specchio. I Seal avrebbero agito per ordine di Trump (secondo una teoria del complotto i militari avrebbero rinnegato Biden). Il Comandante in capo delle forze militari USA è il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Nessun portale riporta l'arresto di una delle due Clinton. Tutti gli account ufficiali della Clinton e dei suoi alleati politici sono attivi. Se fosse stata arrestata, la cerchia dei sostenitori democratici di alto profilo della Clinton avrebbe senza dubbio rilasciato dichiarazioni o tenuto conferenze stampa. Probabilmente anche la Russia ne avrebbe parlato.

Il raduno del 20 marzo

Un evento, dalla portata limitata fino a poche ore fa, ha ricevuto una impennata di attenzioni sui social dopo un post pubblicato su un portale internazionale. Sabato 20 marzo, alle 12, diversi movimenti negazionisti dovrebbero ritrovarsi sulle principali piazze (anche se i luoghi esatti non sono ancora stati diramati) di oltre 46 Paesi. Italia compresa (due, al momento, le principali piazze indiziate nel nostro Paese). Questa, almeno, è l’intenzione degli organizzatori per quelli che dovrebbero essere dei raduni internazionali che potrebbero inglobare diverse scuole di pensiero. Bisognerà capire la reale portata di tale evento che, dalle prime informazioni disponibili, andrà a sfidare tutte le norme di distanziamento previste dalle normative vigenti per contrastare il Covid-19.

La comunicazione strategica

In Absentia Lucis Tenebrae Vincunt

La confusione e la paura che circondano il processo di vaccinazione forniranno il foraggio perfetto per estremisti e cospirazionisti. Una specifica campagna comunicativa per fronteggiare le molteplici teorie del complotto (dai microchip alla dittatura sanitaria, dalla Pandemia all'alterazione del DNA) sul piano di immunizzazione si rende necessaria. Questo perchè le teorie del complotto raramente riguardano solo i vaccini. Coloro che hanno una visione cospirativa del mondo, probabilmente, tenderanno a rifiutare le posizioni della comunità scientifica. Tale associazione richiede una immediata comunicazione strategica poiché i tentativi di confutare una teoria del complotto con le nozioni scientifiche si rivelano spesso inefficaci. Questo perché le persone tendono a scartare le prove che mettono in discussione le loro convinzioni preesistenti (posizione M. R.). La comprensione dei meccanismi cognitivi che motivano le persone ad accettare e rifiutare i vaccini dovrebbe essere il primo passo verso la pianificazione di strategie comunicative efficaci. La natura indipendente del processo di approvazione e le misure sicurezza adottate dovrebbero dare fiducia al pubblico, non i social. Tuttavia ciò potrebbe non bastare. In alcuni casi, infatti, sottoscrivere una teoria del complotto è una forma di identità. Un modo in cui le persone manifestano la sfiducia nei confronti delle istituzioni. Questo perchè si tende a prendere una decisione sui vaccini basata non solo su fatti scientifici o argomentazioni mediche, ma anche su fattori sociali, culturali, economici e politici, su esperienze personali e convinzioni morali. Si legge del vaiolo sui libri di storia, proprio perché i vaccini hanno contribuito a debellarlo.

Rendersi conto che le proprie convinzioni morali potrebbero essere manipolate è un processo difficile e spiacevole. Stabilire un terreno comune sulla necessità condivisa di prendere la decisione migliore per quanto riguarda la propria salute apre un'opportunità di dialogo.

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