Sono passati cinque anni dal giorno in cui cadeva il governo guidato da Saad Hariri, che oggi è stato di nuovo incaricato di formare il governo, dopo l'elezioni, in Libano, di un nuovo presidente.
Dopo due anni di caos politico, il Libano ha di nuovo una leadership. A guidare il Paese dei cedri sarà ora l'81enne Michel Aoun, cristiano maronita ed ex generale. Il premierato, secondo l'alternanza settaria che stabilisce la Costituzione, spetta invece a un musulmano sunnita. E l'accordo è stato trovato sul nome di un uomo che premier lo è già stato, dal 2009 al 2011.
La stragrande maggioranza dei parlamentari libanesi (110 su 127) si è espressa a favore di Hariri, con il voto contrario soltanto delle fazioni più smaccatamente filo-siriane, in primis gli Hezbollah libanesi, ma anche il Partito nazionalsocialista e il Baath. Il leader del Movimento futuro è sceso a patti con gli avversari politici lo scorso mese, portando alla nomina del nuovo presidente.
Spetta a Hariri, ora, avviare i lavori per la formazione di un governo.
"In un periodo difficile e delicato per proteggere l'unità del Paese - ha detto dal palazzo presidenziale di Baabda - serve un gabinetto d'unità nazionale, che lavori per una legge elettorale che assicuri la giusta rappresentanza".Tradizionalmente vicino all'Arabia Saudita e all'Occidente, Saad Hariri ha un cognome importante. Il padre Rafiq, figura di peso in Libano, fu assassinato nel 2005 a Beirut, quando era alla guida del governo.
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