Gli svedesi vanno in Asia per fermare i profughi

Il partito anti-immigrati dei Democratici Svedesi lancerà massicce campagne pubblicitarie in Medio Oriente per dissuadere le partenze in massa

Gli svedesi vanno in Asia per fermare i profughi

Gli amici leghisti prendano nota. Chissà che dirà il segretario felpato Matteo Salvini scoprendo che in Svezia c'è un partito - il partito dei Democratici svedesi, apertamente schierato contro l'immigrazione clandestina e spesso tacciato di populismo - che ha finalmente affrontato il problema dell'emergenza migratoria aiutandoli a casa loro.

Uno slogan spesso sentito anche alle latitudini padane e ora tradotto in realtà dagli scandinavi. Il movimento populista svedese di Jimmie Akesson lancerà massicce campagne pubblicitarie in Giordania, Libano e Turchia, ma anche in Grecia e Danimarca, tradizionali Paesi di passaggio sulla va per Stoccolma. Il messaggio? La Svezia non è quel paradiso che molti sognano, fa freddo, non c'è lavoro per tutti e non si sta poi così bene.

L'operazione sarà condotta con inserzioni sui giornali e spazi pubblicitari. "In Svezia non ci sarà un futuro migliore - ha sottolineato Paula Bieler, portavoce del partito per le tematiche relative all’immigrazione- Abbiamo accampamenti in cui fa freddo e nevica. Le risorse sono scarse: per la nostra popolazione e per chi viene qui."

La Svezia si prepara, alla fine dell'anno, a battere il record di richieste di asilo, che resiste dagli anni delle guerre balcaniche, con più di 150 mila arrivi previsti.

L'opinione pubblica interna però, come ricorda Il Sole 24Ore, non sembra più apprezzare la tradizionale politica di accoglienza: i sondaggi ormai da settimane registrano come primo partito proprio la formazione anti-immigrati di Akesson.

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