Gli "affezionati" non si preoccupino: il terremoto che ha colpito Pornhub non interesserà i contenuti (almeno quelli legali). La rivoluzione è in atto a livello manageriale e sarebbe dovuta alle indagini alle quali la MindGeek, società proprietaria di Pornhub, è stata sottoposta per alcuni contenuti illegali diffusi sulla piattaforma.
"Con l'azienda strategicamente posizionata per una crescita a lungo termine", si legge in un comunicato ufficiale diramato dalla MindGeek, sarebbe stato impossibile proseguire come se niente fosse dopo le pesanti controversie degli ultimi mesi. Così sono arrivate le dimissioni, una dietro l'altra, del ceo Feras Antoon e del direttore operativo David Tasillo e ora "la leadership esecutiva di MindGeek gestirà le operazioni quotidiane ad interim, mentre è in corso la ricerca di un sostituto", conclude la nota.
La MindGeek, l'azienda proprietaria di Pornhub con sede in Lussemburgo e titolare di una società di produzione di film per adulti, cerca così di ripulirsi l'immagine dopo essere finita nel mirino delle autorità per la presunta violazione delle leggi federali sul traffico sessuale e la pornografia infantile. A fine 2020 l'azienda sarebbe finita sull'orlo del fallimento a causa del mancato accordo con Mastercard e Visa, che veicolavano i pagamenti su Pornhub, a seguito di indagini giudiziarie che hanno individuato contenuti illegali sulla piattaforma. Secondo l'accusa, MindGeek avrebbe consentito ai propri utenti di caricare e pubblicare video pornografici amatoriali con persone di età inferiore ai 18 anni, violando così le leggi federali sul traffico sessuale e la pornografia infantile.
L'accusa è stata rigettata con forza dalla società, ma ha comunque avuto risvolti negativi a livello economico, considerando il giro di affari creato da Pornhub con l'Italia quinta al mondo tra i paesi, che generano il maggiore traffico sul sito a luci rosse. Dietro al terremoto in MindGeek ci sarebbe però altro. Alla base delle dimissioni dei due esponenti dell'azienda ci sarabbero le crescenti tensioni con il proprietario, l'investitore austriaco Bernd Bergmair.
Quest'ultimo non avrebbe apprezzato la gestione del business dell'hard portato avanti da ceo e ad, considerando che i ricavi hanno raggiunto un picco di circa 460 milioni di dollari nel 2018 e i margini di profitto si sono avvicinati al 50% negli ultimi anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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