Si è infine dichiarata colpevole, fecendosi carico di tutti e quattro i capi d’imputazione formulati dal tribunale del Texas (Usa), la madre che lo scorso anno ha abbandonato per diverse ore le figlie all’interno della propria auto, condannandole a morte certa.
La tragedia è avvenuta nel mese di giugno del 2017. Amanda Kristene Hawkins, all’epoca appena 19enne, era sicuramente troppo giovane per fare da madre a due bimbe piccole. Determinata a continuare la propria vita spensierata nonostante la presenza di Addyson Overgard-Eddy, due anni, e di Brynn Hawkins, un anno, aveva deciso di partecipare comunque ad una festa organizzata da alcuni suoi amici di Kerrville (Texas).
Quella sera si era così presentata al festino lasciando le figlie chiuse all’interno della propria vettura, dato che non aveva trovato nessuno a cui affidarle. Amanda, pensando unicamente a divertirsi, aveva finito col dimenticare completamente l’esistenza delle due bambine, rimaste da sole per ben 15 ore. La 19enne si sarebbe ricordata delle proprie figlie soltanto il giorno successivo, al risveglio nella casa dei suoi amici dopo un’intera notte di bagordi.
A quel punto, col sole già alto in cielo, essendo circa mezzogiorno, per le due sorelline era ormai troppo tardi. Il calore intollerabile originatosi all’interno dell’abitacolo ha finito per ucciderle lentamente.
A quanto pare, anche in quel momento drammatico Amanda avrebbe pensato prima a se stessa. Temendo serie conseguenze per la sua grave condotta, avrebbe tentato di occuparsi da sola delle bambine, invece di chiamare tempestivamente i soccorsi. Soltanto in seguito, constatato che le piccole respiravano a stento, ha deciso di portarle all’ospedale di Kerrville, ma era tardi. Inutile anche il disperato trasferimento all’ospedale di San Antonio (Texas). Addyson e Brynn sono morte appena arrivate al punto d’accesso.
Amanda si era giustificata, raccontando ai sanitari ed alle autorità che le sue bambine avevano avuto entrambe un collasso senza alcuna apparente ragione.
Le testimonianze degli altri ragazzi presenti alla festa, tuttavia, l’hanno incastrata. In molti avrebbero udito in più occasioni il pianto disperato delle piccole, e sarebbero andati ad avvisarla. La 19enne, tuttavia, avrebbe risposto seccamente, continuando a divertirsi.
Lunedì scorso, finalmente, è stata fatta giustizia.
Amanda si è dichiarata colpevole dei doppi reati di abbandono e messa in pericolo di minore. Ognuno di questi crimini può costarle fino a 20 anni di reclusione.La sentenza definitiva è attesa nel mese di dicembre.
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