Duri scontri a Charlottesville, tranquilla cittadina della Virginia (Usa) di poco più di 40mila abitanti, vicina a Monticello, storica residenza del presidente Thomas Jefferson. La polizia ha arrestato 23 persone dopo alcuni tafferugli scoppiati perché una cinquantina di aderenti al Ku Klux Klan protestava contro la rimozione della statua equestre del generale sudista Robert Lee. Contro di loro si sono scagliati contromanifestanti antirazzisti. I membri del Ku Klux Klan hanno sfilato armati (è consentito dalla legge statale). Alcuni di loro indossavano il tradizionale cappello a punta, altri sventolavano bandiere confederali inneggiando al potere bianco e pronunciando slogan antisemiti.
I contromanifestanti li hanno accolti al grido "No KKK, no all’America razzista, razzisti a casa". Dalle parole si è passati ai fatti e la polizia è stata costretta a intervenire per sedare gli gli scontri, disperdendo i manifestanti con lanci di lacrimogeni e scortando i membri del KKK.
Alle presidenziali del 2016 la maggioranza degli elettori di Charlottesville ha votato per Hillary Clinton, che ha rapporti stretti con l’antica università fondata nel 1819 da Thomas Jefferson. A febbraio il consiglio comunale aveva deciso di rimuovere la statua del generale, simbolo confederale considerato razzista.
Un atto che è stato considerato un oltraggio dai suprematisti bianchi e dagli esponenti dell’Alt-right, la cosiddetta destra alternativa. Un giudice ha sospeso il provvedimento, rimettendo il caso a un tribunale. Il basamento della statua venerdi notte era stato verniciata di rosso, prontamente ripulita il mattino successivo dagli addetti del Comune.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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