I rapporti sullo Stato islamico modificati per ragioni politiche

All’opinione pubblica sarebbe stata fornita una visione fin troppo ottimistica della campagna militare contro il gruppo terroristico. Gli analisti: "I rapporti sono stati modificati per ragioni politiche"

I rapporti sullo Stato islamico modificati per ragioni politiche

I rapporti stilati dagli analisti alle dipendenze dell’United States Central Command o CENTCOM, sulle reali capacità dello Stato islamico, sono stati distorti e manipolati. All’opinione pubblica sarebbe stata fornita una visione fin troppo ottimistica della campagna militare contro il gruppo terroristico. Le denunce, precedentemente presentate nel 2015 dagli analisti del CENTCOM, responsabile per le operazioni militari statunitensi in tutto il Medio Oriente, dall'Egitto all'Afghanistan, sono state inoltrate all’ispettore generale del Dipartimento della Difesa. Quest’ultimo dovrà adesso indagare per verificare “falsificazioni, distorsioni, soppressioni o modifiche dei rapporti di intelligence stilati dai funzionari del CENTCOM”. Secondo le accuse presentate all'Ufficio del direttore della National Intelligence (ODNI), “i funzionari incaricati di supervisionare tutte le attività di intelligence degli Stati Uniti erano a conoscenza, attraverso i propri canali, dei potenziali problemi con l'integrità delle informazioni sullo Stato islamico”. Secondo gli analisti, “i rapporti sono stati modificati per ragioni politiche, così da aderire alle dichiarazioni pubbliche dell’amministrazione Obama”. La Casa Bianca ha già smentito tali accuse, ma sia i legislatori repubblicani che i candidati presidenziali, hanno a più riprese sollevato dubbi sul tipo di informazione propinata all’opinione pubblica americana sulla campagna militare contro l’Isis. Nell’ultimo sondaggio Analytic Integrity and Standards Group, valutazione periodica per tastare il polso dell’intelligence Usa, gli analisti “hanno accusato i loro superiori di aver modificato i veri rapporti sulla guerra in Iraq e Siria e tentato di cancellare i messaggi di posta elettronica che fornirebbero la prova delle manipolazioni”. L’ODNI, istituito per legge a seguito dei falsi rapporti sul programma di distruzione di massa iracheno nel 2002 che ha poi determinato l’invasione del paese, sovrintende tutte le agenzie di intelligence, militari e civili, ed è in ultima analisi garante dei servizi segreti, scevri da ogni tipo di influenza politica. L’ Ufficio del direttore della National Intelligence – secondo quanto dichiarato in una nota scritta dal portavoce dell’ODNI al Daily Beast -conduce regolari valutazioni periodiche dei prodotti analitici finiti, così da garantire tempestività, obiettività e l'indipendenza dalle considerazioni politiche. “I rapporti si basano su tutte le fonti di informazione disponibili”.

Il reale contenuto delle proteste degli analisti del CENTCOM è stato classificato top secret e può essere condiviso (ma non divulgato) soltanto dalle commissioni di intelligence, ma sarebbero in corso delle indagini da parte di una task force delle forze armate Usa. Il problema è capire adesso l’affidabilità delle analisi del CENTCOM. Ufficialmente sappiamo che in Afghanistan i talebani stanno risorgendo, mentre Stato islamico ed Al Qeada stanno cercando di espandere la loro impronta. In Iraq, le forze statunitensi ed irachene hanno ripreso Ramadi, alimentando le speranze di una campagna contro Mosul, capitale irachena dell’ISIS, ritenuta imminente. Nello Yemen, lo Stato islamico è ancora debole, a differenza di al Qaeda. In Siria, infine, i russi continuano ad essere determinanti per il presidente Bashar al Assad, alla conquista di Aleppo.

Le affermazioni della Casa Bianca, però, non collimano con quelle dei servizi segreti Usa.

Nell’ultima audizione alla Commissione Forze Armate del Senato, James Clapper, capo dei servizi segreti degli Stati Uniti ha dichiarato: “Il terrorismo è ormai una minaccia mutante. L’estremismo sunnita ha più gruppi, membri e porti sicuri oggi che in qualsiasi altro momento della storia. Lo Stato Islamico resta la minaccia principale, ma la guerra saudita sostenuta dagli Stati Uniti nello Yemen ha consolidato il potere della filiale locale di al-Qaeda. Sul fronte interno, gli estremisti nostrani rappresentano la più grande minaccia terroristica, più degli attacchi pianificati oltreoceano dallo Stato islamico o da al-Qaeda. San Bernardino e Chattanooga, sono state operazioni letali senza la guida diretta della leadership estremista.

Non ci saranno battute significative nel 2016 contro lo Stato islamico. Nonostante gli sforzi del Pentagono, l'esercito jihadista controllerà i principali centri urbani arabi sunniti anche nell’anno in corso. Mosul non sarà riconquistata nel 2016”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica