“Non dovevamo invadere l’Afghanistan e l’Iraq”. Sono queste le parole affermate da un rammaricato Donald Trump in un'intervista rilasciata oggi dal quotidiano online The Hill. L’attuale presidente degli Stati Uniti definisce la folle corsa all’attacco di questi due paesi del Medio Oriente il “peggiore errore nella storia degli Stati Uniti”.
La decisione di invadere l’Afghanistan e l’Iraq, considerati inizialmente la culla del terrorismo fondamentalista islamico, è stata presa dall’ex inquilino della Casa Bianca George W. Bush, in carica per 2 mandati presidenziali dal 2001 al 2009.
Trump punta il dito contro Bush per essere “entrato in Medio Oriente”, commettendo così "il peggior errore mai commesso nella storia del nostro paese”, ma sottolinea che anche il suo predecessore Barack Obama ha un’altra colpa in merito, ovvero la volontà di ritirare l'esercito americano da quei territori ora martoriati e in preda alle scorribande di piccoli gruppi di terroristi che si stanno ricompattando per tornare a comandare e imporre le proprie folli leggi.
Il presidente Trump ha aggiunto anche che l’intervento militare è costato 7 trilioni di dollari ai cittadini americani, oltre a "milioni di vite".
Ad oggi non sono disponibili delle cifre esatte di quanto siano costate effettivamente le campagne militari in Afghanistan e in Iraq. Esistono invece solo delle stime, che come riportato da un gruppo di studiosi della Brown University negli Usa, i conflitti americani in Medio Oriente, sommando anche le azioni militari legate al Pakistan e alla Siria, siano costate 5,6 trilioni di dollari in totale.
Numeri ovviamente
prontamente smentiti dal Pentagono, che a sua volta ha affermato che gli Usa hanno speso (solamente) 1.520 miliardi di dollari tra il 2001 e il 2018 per tutte le operazioni effettuate in Afghanistan, Iraq e Siria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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