Vaccino, Pfizer vuole via libera. Trump: "Hanno aspettato ora"

Trump attacca la Pfizer per le tempistiche sul vaccino. Il presidente dice di essere antipatico alle case farmaceutiche e rivendica quanto fatto per i prezzi delle medicine

Vaccino, Pfizer vuole via libera. Trump: "Hanno aspettato ora"

Il vaccino della Pfizer deve passare al vaglio della Fda, che tra qualche settimana potrebbe dare l'ok definitivo, ma intanto Donald Trump è tornato sull'argomento, ponendo qualche accento sulle tempistiche. Il presidente degli Stati Uniti in carica ha fatto intendere che la scelta di comunicare l'efficacia della possibile cura dopo il voto, stando al suo punto di vista, può nascondere motivazioni di carattere politico. Com'è noto, l'efficatica è stata comunicata dopo la vittoria delle presidenziali da parte di Joe Biden, che è ora il presidente eletto, in attesa dell'ufficializzazione e del compimento della fase di transizione.

Pfizer intanto ha reso noto che l'efficacia, dopo la fase 3, è pari al 95%. Parte dunque una procedura d'emergenza, che deve giocoforza passare dell'ente citato, affinché il vaccino possa essere usufruibile in breve tempo. Tecnicamente parlando, si tratta di una domanda per uso emergenziale, che potrebbe essere giustificato per via della pandemia da SARS-COV2.

Donald Trump, che continua ad apparire motivato e convinto rispetto al percorso di ricorsi e riconteggi che il suo team ha avviato ormai da qualche settimana, ha accusato quella ed altre case farmaceutiche: "Pfizer - ha detto il presidente degli States da Washington - e anche altri hanno deciso di non far uscire i risultati sui vaccini, in altre parole - ha proseguito, come ripercorso dall'Agi - di non uscire con un vaccino, fino a dopo le elezioni. Hanno aspettato, aspettato, aspettato...". Il che viene interpretato da Donald Trump come una reazione al calmiere sui farmaci adottato dalla sua amministrazione nel corso del mandato. I risultati, al termine del trial della fase tre, sono molto incoraggianti per l'umanità, che aspetta una via d'uscita definitiva o almeno parziale dalla pandemia: "I risultati dello studio - hanno fatto sapere di recente da Pfizer - segnano un passo importante in questo storico viaggio di otto mesi per un vaccino in grado di aiutare a porre fine a questa devastante pandemia". L'aspettativa, per questo e per altri vaccini che potrebbero entrare in commercio nel corso dei prossimi mesi, non può che essere proporzionata al problema in corso. Se la Fda dovesse approvare il tutto, gli americani potrebbero accedere al vaccino già durante dicembre. Bisognerà attendere la pronuncia.

The Donald ha rivendicato quanto fatto in materia d'accessibilità per i farmaci:"Con un lavoro durato due anni - ha proseguito il tycoon nel corso della sua riflessione - abbiamo ridotto i prezzi dei farmaci come nessun amministrazione aveva fatto prima. Lo abbiamo fatto per i malati, per gli anziani. Lo abbiamo fatto per l'America". Il presidente in carica ha deciso, dopo la conferenza stampa di ieri da parte dei legali, con Rudolph Giuliani in testa, che si stanno occupando dei presunti brogli che lo stesso Trump ventila con costanza, ha deciso di parlare di nuovo alla nazione che governa, soffermandosi su questi aspetti, dunque. Poi è arrivata un'ulteriore considerazione: "Io non piaccio alle compagnie farmaceutiche, ma abbiamo dovuto farlo - ha continuato Donald Trump - . Spero che lo mantengano (riferendosi al calmiere sulle medicine, ndr), spero abbiano il coraggio di mantenerlo". Polemiche, insomma, per un clima che risulta già abbastanza acceso.

Intanto in queste ore lo Stato della Georgia, che nel 2016 si era espressa in favore del Partito Repubblicano, ha ufficializzato i risultati, consegnando anche in questo caso la vittoria a Joe Biden. Il riconteggio non ha quindi sorriso a Trump. Quello era in uno Stato in cui il tycoon pensava di vincere con una certa facilità ma, così com'è avvenuto per l'Arizona, è accaduto l'esatto contrario. E ora Joe Biden si appresta a fare il suo ingresso alla Casa Bianca. Per quanto, come da prassi, è necessario che trascorrano ancora due mesi: il 20 gennaio è la data segnata sul calendario per il definitivo cambio di guardia alla White House. Ma la polemica sembra destinata a degli strascichi, e Trump continua ad affermare (anche questa sera) di essere il vincitore delle elezioni presidenziali del 2020.

Nel frattempo Biden continua nella sua opera, che è ora

concentrata per lo più sulla nomina della squadra che lo accompagnerà nel corso del prossimo mandato: molti uomini legati al doppio mandato di Barack Obama sono già stati contattati per importanti ruoli governativi.

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