In un'ampia intervista ad Alan Friedman, per il Sunday Times di Londra (ripresa dal Corriere), Donald Trump si dice pronto a invitare Putin e persino a trattare con Kim Jong-un. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca poi bacchetta Angela Merkel, per il ruolo che la cancelliera tedesca ha avuto nella gestione della "crisi" immigrati. E si sofferma anche sull'Euro ("mai piaciuto") e su Mario Draghi.
A bordo del suo aereo, in sosta all'aeroporto di Houston (Texas), Trump è molto duro nei confronti della Merkel: "Credo che abbia fatto un errore madornale nel permettere l’ingresso degli immigrati in Germania. Ho amici che vivono in Germania e non riescono a capacitarsi di come la loro vita sia cambiata. È stato un errore madornale, madornale!".
Sul programma di Quantitative easing che la Bce ha lanciato l'anno scorso per cercare di ridare slancio all'economia europea mediante una forte iniezione di liquidità, Trump esprime un giudizio cauto: "Nessuno sa se funzionerà o meno. Potrebbe anche funzionare nel breve periodo, ma nel lungo termine potrebbe rivelarsi molto dannoso. Nel breve periodo, una cosa del genere tende a portare sollievo, ma può essere molto dolorosa sul lungo periodo". Il tycoon, com'è noto, non simpatizza per l'Euro, e lo spiega in questo modo: "Non ho amato l’idea dell’euro fin dall’inizio. E non inizia a piacermi ora. Credo che renda le cose più complicate".
Quanto alla possibilità che il Regno Unito esca dall'Unione europea (Brexit), Trump non ha dubbi: "Starebbe meglio. Personalmente sarei più incline ad uscirne per diverse ragioni, ad esempio per avere molta meno burocrazia". Poi precisa: "Non sono un cittadino britannico. Si tratta solamente della mia opinione". E sulla tragica morte della deputata laburista Jo Cox si limita a dire: "Terribile. È orribile, non ci sono altre parole".
In una parte dell'intervista Trump si sofferma su due temi italiani. Il primo, sollecitato da Friedman, è l'accostamento tra lui e Silvio Berlusconi. Trump dice di non conoscerlo personalmente, ma sa cosa ha fatto. E aggiunge: "In fondo siamo entrambi due uomini ricchi prestati alla politica".
Il secondo "argomento italiano" riguarda Matteo Salvini. O meglio, la polemica, scoppiata in Italia, sull'incontro tra il tycoon e il leader della Lega Nord (testimoniato da una foto). Incontro che poi Trump ha ridimensionato ("non ho mai voluto incontrarlo"). Friedman lo incalza e lui risponde così: "Tutto è possibile ma non ricordo. Io faccio ogni settimana migliaia di foto ai comizi, con migliaia di persone". E sugli auguri a Salvini di diventare premier in Italia, Trump prende le distanze: "No". Poi fa una parzxiale ammissione: "Forse ho detto “Good Luck” a questo signore, ma io faccio migliaia di foto ogni settimana".
Sulla politica internazionale Trump si dice pronto a una completa ripresa dei rapporti russo-americani: "Credo che dovremmo intrattenere rapporti. Credo che andare d’accordo con la Russia sarebbe un’ottima cosa, che avrebbe ripercussioni positive in tutto il mondo". Friedman gli domanda se inviterebbe Vladimir Putin a Washington, e Trump risponde in questo modo: "Non avrei assolutamente alcun problema a farlo, davvero nessuno". Quanto al rapporto tra le due potenze in chiave anti Isis, Trump non ha dubbio alcuno: "Sarebbe molto utile se ci coordinassimo per raggiungere questo obiettivo comune. Anche loro vogliono battere l’Isis. La Russia è una potenza. Credo che uno sforzo coordinato sarebbe una cosa positiva, non negativa".
Sempre sull'Isis Trump si mostra preoccupato per quello "che sta succedendo ora, con quello che riescono a fare attraverso Internet, reclutando persone che, in molti casi, sono male informate, sciocche, stupide, giovani e chissà cos’altro. Così tante persone si stanno affiliando all’Isis. Usano il web meglio di noi". E torna a ripetere: "Il coordinamento con la Russia e con altri è un fattore positivo, non negativo". Sull'eventuale invio di truppe americane di terra, per sconfiggere i tagliagole dell'Isis, Trump si mostra cauto: "Mi piacerebbe vedere altri inviare truppe di terra per primi, perché ne subiscono le conseguenze più di noi".
Altro grande tema di politica internazionale: i rapporti con la Cina. Trump dice che qualora diventasse presidente degli Stati Uniti stringerebbe migliori accordi commerciali: "Stiamo perdendo miliardi e miliardi di dollari nei nostri accordi commerciali con la Cina, rinegozierei questi accordi. Questa è una delle prime cose che farei". Poi torna a ribadire che, una volta alla Casa Bianca, parlerebbe con tutti, anche con Kim Jong-un (già lo scorso maggio aveva "aperto" al leader nordcopreano).
E alla domanda "riuscirebbe ad avere una conversazione razionale con lui?", risponde allargando metaforicamente le mani: "Forse, forse no. Probabilmente no. Ma non si perde nulla a provare. Non c’è nulla di male nel parlare e non ci si perde nulla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.