È arrivata quest'oggi la revoca di una misura introdotta sotto l'amministrazione Obama e che consentiva agli studenti transgender di utilizzare spogliatoi e bagni non secondo il loro sesso biologico, ma piuttosto secondo la loro identità di genere.
Una novità che lo scorso anno era stata salutata come una grande vittoria dagli attivisti per i diritti della comunità transgender, che ritenevano la questione un grosso nodo politico e culturale su cui dibattere. Ma anche da associazioni che si occupano di diritti in senso più ampio, come Human Rights Watch, che oggi definisce "vergognoso" il passo indietro dell'amministrazione Trump.
Una bozza della lettera di revoca della misura, pubblicata ieri dal Washigton Post, chiariva il punto di vista del governo sulla questione, parlando di "un numero consistente di ricorsi", ma pure della necessità di "analizzare ulteriormente le questioni legali coinvolte", sostenendo che lo stop "non diminuisce la protezione per tutti gli studenti da bullismo e molestie".
La revoca è arrivata, ma non senza un ampio dibatitto. Il procuratore generale Jeff Sessions ha discusso a lungo in questo primo di mese del mandato Trump con il ministro dell'Educazione, Betsy DeVos, secondo la stampa americana "a disagio" nel firmare la cancellazione della norma voluta dalla precedente amministrazione.
In un comunicato
pubblicato ieri, il ministro ha ribadito la sua opinione, pur dopo avere firmato con riluttanza, sostenendo che "la questione andrebbe risolta a livello locale e statale" e non con un pronunciamento del governo di Washington.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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