È l'ultima puntata di una soap opera che va in scena da almeno due anni quella comparsa quest'oggi sulla stampa turca, che citando la testimonianza di un musicista di Bodrum, località della Costa egea, torna a proporre la tesi secondo cui Adele, a ben guardare, non sarebbe poi tanto inglese, ma piuttosto figlia delle terre anatoliche.
Un'ipotesi curiosa, probabilmente non troppo fondata, che iniziò a prendere piede nel dicembre 2015, quando la stampa internazionale tutta finì per battere la notizia di un sospetto di plagio ai danni del musicista Ahmet Kaya, figlio di madre curda e papà turco.
Fu un brano di Adele, Million Years Ago, a far sospettare un'eccessiva somiglianza - mai davvero provata - con la Acilara Tutunmak di Kaya, per anni considerato in patria un terrorista per la sua scelta di cantare un brano (Karwan) in curdo, lingua di famiglia che tuttavia parlava a stento, come ricorda la vedova Gülten, in un recente documentario pubblicato dalla Bbc.
Una decisione con conseguenze importanti, che lo portò a morire in Francia, di fatto in esilio, dopo che il suo Paese, da leggenda della musica folk locale quale era, passò a considerarlo un fuorilegge e un "traditore", etichetta che gli sarebbe rimasta appiccicata addosso a lungo.
Con il terzo album di Adele, 25, saldamente in cima alle classifiche, la stampa locale ne approfittò per buttare legna sul fuoco e riproporre uno spezzone di un'intervista che la tv olandese Rtl realizzò nel 2009, in cui la cantante parlava di sfuggita di origini spagnole e turche della sua famiglia, senza aggiungere molto altro.
Una questione che sembrava ormai passata nel dimenticatoio, non fosse per le dichiarazioni rese all'agenzia stampa Dha (Doğan Haber Ajansı) da un misconosciuto musicista, il 52enne Mehmet Asar, abbastanza certo del fatto che Adele sia figlia sua.
La storia raccontata all'agenzia parla di una giovane donna inglese, Penny Adkins, la madre di Adele, in vacanza sulla Costa egea della Turchia nel 1987, pochi mesi prima della nascita della cantante. E di un flirt con Asar, che all'epoca faceva il tassista e oggi suona il saz, strumento a corde tipico della regione.
"Voleva portarmi in Inghilterra, ma le dissi che volevo restare a vivere a Bodrum - assicura il musicista -. Tornò a casa. Parlammo qualche volta al telefono, ma era tanto difficile quanto costoso, ai tempi. Alla fine smettemmo di sentirci".
È pronto a fare un test del Dna, Mehmet Asar, che vorrebbe Adele
trascorresse del tempo in Turchia ed è altrettanto certo che la sua voce sia un fatto di genetica. Tutto qui, per ora, in attesa di un nuovo episodio della saga sulla "turcità" della cantante.Twitter: @ACortellari
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