Quasi un esodo biblico da 12 milioni di potenziali rifugiati. È questo l'esito del viaggio in Medioriente di Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, che questa notte ha parlato di un vero e proprio disastro umanitario. "In conflitti in Iraq e Siria non finiranno subito", ha detto Tusk che ha poi presentato i numeri dell'emergenza trovata viaggiando tra Libia, Turchia e Giordania.
"Ci sono 8 milioni di siriani sfollati all'interno del loro paese che sono pronti ad arrivare in Europa" spiega ancora il presidente aprendo alla possibilità di implementare i fondi per la cooperazione, "i nostri partner si aspettano da noi aiuto a risolvere il loro problema piuttosto che pensare a come loro possono aiutare noi". Per questo motivo ha confermato l'intenzione di stanziare un miliardo di euro per sostenere le agenzie Onu che operano nell'area per aiutare i profughi siriani.
Probabilmente verrà stanziato anche un altro miliardo solo per la Turchia che nei propri campi ospita circa 2 milioni di siriani. E proprio dalla Turchia arriva un nuovo allarme. In una lettera all'Ue premier turco Ahmet Davotoglu ha confermato che il Paese attende l'arrivo di 7 milioni di profughi dalla Siria e a questo proposito ha chiesto aiuto all'Ue per la "costruzione di "una zona sicura in territorio siriano per l'accoglienza dei rifugiati". Ma i numeri dell'emergenza non si fermano alla Siria.
"Ci sono 8 milioni di sfollati ancora in Siria, mentre circa 4 milioni sono fuggiti nei Paesi vicini - conclude Tusk - dovremmo quindi parlare di milioni di potenziali profughi che cercano di raggiungere l'Europa solamente dalla Siria. Per non parlare di Iraq, Afghanistan ed Eritrea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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