Tutti gli alleati del Califfato

Con più di 20mila combattenti reclutati nel mondo, ecco l’esercito di Abu Bakr al Baghdadi che combatte la sua guerra contro l’Occidente. Sostieni il reportage

Abu Bakr Al Baghdadi, in una rara immagine che lo ritrae in moschea a Mosul
Abu Bakr Al Baghdadi, in una rara immagine che lo ritrae in moschea a Mosul

Il reclutamento e la minaccia dell’Isis non hanno limiti geografici. Sono oltre 20mila i foreign fighters che, in ben novanta Paesi, hanno lasciato casa per unirsi al Califfato. Di loro, almeno 3400 sono occidentali. Le ultime stime le fornisce Nicholas Rasmussen, numero uno del National Counterterrorism Center.

E oltre al sostegno diretto al fronte, in Siria e in Iraq, Abu Bakr al Baghdadi può contare anche su lupi solitari pronti a colpire ovunque, dall’Europa all’America. In più, la follia di Daesh, ha contagiato più di un gruppo jihadista attivo in Africa, Medio Oriente e anche Sud-est asiatico. Cellule terroristiche che, conquistate dall’avanzata e dalla furia implacabile dei tagliagole in nero, si sono affiliate allo Stato Islamico nel nome della jihad. Su tutte, Boko Haram: il leader degli estremisti nigeriani, Abubakar Shekau – oltre a condividere il nome con al Baghdadi – sogna la creazione di un Califfato africano sul modello di quello tra Siria e Iraq.

La mappa che raffigura plasticamente la rete mondiale delle alleanze dell’Isis la disegna SITE, che fa uno zelante distinguo tra sostegno offerto e sostegno giurato alla causa del Califfo. Egitto, Yemen, Arabia Saudita, Palestina , Siria, Afghanistan, Pakistan, Filippine, Indonesia, Algeria, Iraq, Libia, Sudan non sono terre franche: qui lo Stato Islamico ha i suoi fan, per di più armati.

Oltre a Boko Haram in Nigeria, le organizzazioni terroristiche amiche di al Baghdadi sono l’Islamic Movement of Uzbekistan attivo in Afghanistan e Pakistan, Jamia Hafsa (Pakistan), Mujahideen Shura Council in the Environs of Jerusalem (Palestina), Abu Sayyaf (Filippine), Division af AQIM-Central Region (regioni del Sahara e Maghreb), Al-Attasam belKetab wa al-Sunna (Sudan) e Ugba ib Nafi Battalion (Tunisia).

Tornando ai foreign fighters, il NCTC statunitense stila la classifica dei principali Paesi fornitori di capitale umano a Daesh: guida la Tunisia con 3mila uomini, poi Arabia Saudita

con 2500, Marocco, Russia e Giordania con 1500, Francia con 1200, Libano con 900 e, infine, Regno Unito, Germania e Siria con 600. Numeri in crescita, così come la paura dell’Occidente verso un nemico sempre più sfuggente.

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