L'Unione Europea demolisce il muro austriaco al Brennero. O almeno ci prova.
Il Commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopulos interviene a gamba tesa sull'iniziativa del governo di Vienna, che ha avviato da stamattina la costruzioe di barriere confinarie alla frontiera italiana per contenere il flusso dei migranti che dalla nostra penisola salgono verso nord.
"Quello che sta accadendo al confine tra Italia e Austria non è la soluzione giusta", ha detto Avramopoulos parlando alla sessione plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo. "Costruire barriere fra Stati di Schengen, e ora in particolare quella fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta - spiega l'esponente politico greco - Credo nella costruzione di ponti, non di muri - ha osservato - serve una politica dell'immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata".
Le parole del commissario echeggiano quelle del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, che ieri aveva parlato di "grave errore" da parte del governo austriaco.
Che però, almeno per il momento, non pare sentire ragioni: parlando in Consiglio dei ministri, questa mattina il cancelliere Werner Faymann si è assunto la piena responsabilità delle proprie scelte: "Il management di confine al Brennero e le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessari e giusti."
Alla Commissione Ue hanno scritto oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, sostenendo che è
necessaria una verifica "con estrema urgenza", perché sia chiaro se quanto deciso a Vienna è compatibile "con le regole del Codice Frontiere Schengen e con i principi generali di necessità, proporzionalità e leale cooperazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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