Trump ha un problema: deve sostituire Michael Flynn alla Sicurezza nazionale, costretto a dimettersi per i suoi contatti con funzionari russi sulle sanzioni americane a Mosca. Al suo posto momentaneamente è stato collocato un altro generale, Keith Kellog, 72 anni, attualmente capo dello staff del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. E Kellog potrebbe anche essere confermato, anche se per il posto lasciato vacante da Flynn rispunta un nome di peso, che ha giocato un ruomo molto importante durante la guerra contro i talebani in Afghanistan, quello del generale David Petraeus.
Sessantacinque anni, una lunga carriera militare alle spalle, il generale a 4 stelle per un anno ha guidato la Cia, costretto a dimettersi per uno scandalo che lo travolse: alcune informazioni top-secret rivelate alla sua biografa, Paula Broadwell, che all'epoca aveva una storia con lui. Il problema è che Petraeus stesso aveva girato il materiale riservato alla giornalista, via e-mail. Il tutto attraverso un abile stratagemma: i due, infatti, non si scambiavano messaggi di posta elettronica ma usavano uno stesso account, salvando i messaggi in "bozze". In qesto modo pensavano di evitare il rischio di poter essere intercettati.
All’epoca si disse che sulla sua uscita di scena avevano pesato anche alcune gravi accuse di inefficienza della Cia nella gestione dell’attentato al consolato Usa di Bengasi, in Libia, in cui era rimasto ucciso l’ambasciatore americano, Chris Stevens. Per aver rivelato informazioni classificate, Petraeus è stato condannato a due anni di libertà vigilata (che finiscono ad aprile) e a una multa di 100mila dollari. Ma il generale ha evitato la prigione ammettendo la sua colpa e scusandosi.
L’ex generale Petraeus aveva comandato le truppe americane nell’ultima fase dell’occupazione in Iraq, quando favorì un ritiro ordinato e senza perdite grazie a una mirata strategia di accordi con i gruppi tribali sunniti. Successivamente era passato a comandare le forze Usa e Nato in Afghanistan, fino alla primavera del 2011. Negli anni di maggiore popolarità, il suo nome era stato fatto anche come possibile candidato alla Casa Bianca. A novembre, subito dopo l’elezione di Trump, Petraeus era stato indicato tra i papabili anche per la posizione di segretario di Stato (poi andata a Rex Tillerson) e, quando era stato ricevuto da Donald Trump nel suo grattacielo di Manhattan, il presidente americano aveva detto di essere rimasto "molto colpito" da lui.
Gli altri papabili consiglieri per la Sicurezza
Come dicevamo non c'è solo il nome di Petraeus tra i probabili sostituti di Flynn. Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa Usa il nome più papabile sarebbe quello dell'ex generale Kellogg, che ha assunto l'interim. Ma c'è un altro nome che viene consderato in pole position dal Washington Post: è quello dell'ex vice ammiraglio Bob Harward. Nelle ultime settimane ha lavorato come capo dello staff guidato da Flynn era il massimo esponente. Durante la campagna presidenziale è stato consigliere per la politica estera di Trump, che l'ha poi voluto con sé alla Casa Bianca. Harward proviene dai ranghi della Marina. Ha prestato servizio nei Seals e ha già avuto un'esperienza alla Casa Bianca, operando nel Consiglio di sicurezza nazionale. Durante l'amministrazione Obama l'ex vice ammiraglio è stato vice comandante del Central Command. Harward ha vissuto parte della sua infanzia in Iran, dove il padre prestava servizio come ufficiale della Marina Usa. Dopo aver lasciato la divisa, è stato un dirigente della Lockheed Martin negli Emirati arabi.
In uno scambio di email reso pubblico nell'ambito dell'indagine che portò alle dimissioni di Petraeus dalla Cia, è emerso un messaggio nel quale l'allora generale James Mattis, attuale segretario alla Difesa, scriveva di Harward: "E' intelligente (per essere un Seal)".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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