Negli Stati Uniti sta facendo molto discutere la decisione della deputata democratica Rashida Tlaib, la prima parlamentare di origini palestinesi nella storia del Paese, di "giurare sul Corano" in occasione del suo imminente insediamento ufficiale quale componente della Camera dei rappresentanti. Il regolamento dell’assemblea non impone ai neodeputati di prestare giuramento su un testo sacro specifico, ma si limita a stabilire le parole che costoro devono pronunciare durante la cerimonia in questione.
In una recente intervista a Detroit Free Press, la parlamentare musulmana eletta in Michigan ha affermato di volere entrare nella pienezza delle sue funzioni di membro del Congresso giurando su una copia del testo islamico appartenuta a Thomas Jefferson, terzo presidente Usa. L’esponente liberal ha giustificato tale scelta con le seguenti parole: “Voglio giurare sul Corano per dimostrare che l’America di oggi è costituita da persone con i retroterra culturali più disparati, ma tutte amanti della libertà e della giustizia. Giurare sul Corano appartenuto a Jefferson mi permette inoltre di dimostrare a tutti i cittadini che l’Islam non è affatto qualcosa di estraneo rispetto alla storia del nostro Paese. I padri fondatori avevano infatti una profonda conoscenza di tale religione, diversamente da molti parlamentari americani attuali. L’islam ha quindi fatto parte della storia degli Stati Uniti fin dalle origini”.
Tuttavia, poco dopo la pubblicazione dell’intervista da parte di Detroit Free Press, la parlamentare democratica di origini palestinesi ha comunicato ai media di avere “cambiato idea”: il testo sul quale presterà giuramento non sarà più la copia del Corano appartenuta a Jefferson, ma una di proprietà della sua famiglia. La donna ha contestualmente annunciato che parteciperà alla cerimonia di insediamento con indosso un abito tradizionale dei Paesi musulmani, il thawb, ossia un indumento lungo fino alle caviglie e a maniche lunghe.
La scelta della deputata liberal ha subito suscitato sdegno e irritazione da parte degli esponenti repubblicani.
Ad esempio, Richard Burr, senatore del Gop per la Carolina del Nord, ha accusato la Tlaib di volere introdurre nelle istituzioni nazionali testi e dettami “incompatibili con le radici giudaico-cristiane dell’America”. L’“estraneità” del Corano rispetto alla storia Usa è stata ribadita con forza anche da Pat Roberts, parlamentare conservatore del Kansas.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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