220 milioni di dollari a Black Voters Matter, Circle for Justice Innovations e ad altre organizzazioni guidate da afroamericani negli Stati Uniti e contro il "razzismo sistemico". L'Open Society Foundations fondata dal finanziere liberal George Soros ha annunciato oggi un pacchetto di aiuti da 220 milioni di dollari a sostegno di "organizzazioni emergenti e leader delle comunità nere in tutto il Paese" scommettendo sulla loro "capacità di portarci verso un domani migliore". Lo ha annunciato la stessa organizzazione filantropica in un comunicato. La quota maggiore delle donazioni (circa 150 milioni di dollari), spiega l'organizzazione di Soros, andrà a beneficio di organizzazioni che si battono per l'uguaglianza razziale. Così l'Open Society investe in maniera importante a supporto delle organizzazioni che stanno animando le manifestazioni antirazziste in molte città degli Stati Uniti, dopo aver già in passato sponsorizzato Black Lives Matter.
Pioggia di milioni a supporto degli attivisti antirazzisti
"È stimolante vivere questo momento di trasformazione con il movimento per la giustizia razziale", ha dichiarato Patrick Gaspard, presidente della Open Society Foundations. "Siamo onorati di poter continuare il lavoro vitale di lotta per i diritti, la dignità e l'equità per le persone oppresse in tutto il mondo, iniziato dal nostro fondatore e presidente, George Soros" afferma. "Riconosciamo che la lotta per smantellare il razzismo sistemico è in atto; è esistito dagli albori della repubblica ai giorni nostri ed è incorporato in ogni livello di governo e nei nostri sistemi penali e giudiziari. Ma l'ondata di persone che sono scese in piazza per chiedere a questa nazione di fare meglio - persone di tutte le età, di ogni provenienza e in ogni angolo di questo paese - danno speranza a tutti noi”.
"Il successo di questo movimento, il più grande nella storia degli Stati Uniti, sarà misurato nel corso degli anni, non delle settimane", ha dichiarato Tom Perriello, direttore esecutivo di Open Society-US. Tra i destinatari di questa serie di investimenti vi sono gruppi emergenti come Black Voters Matter e Circle for Justice Innovations. Altri sono organizzazioni più consolidate come Repairers of the Breach e Equal Justice Initiative. "Alcuni stanno lottando per porre fine alla polizia così come la conosciamo, e altri stanno lottando per l'accesso al voto" spiega l'organizzazione. "Insieme, queste organizzazioni costituiscono un ecosistema vitale che chiede giustizia, e che è pronto a sfruttare la straordinaria energia di oggi e garantire che si traduca in riforme significative". "Questo è il momento di un'azione urgente e audace per affrontare l'ingiustizia razziale in America", ha dichiarato Alex Soros, vicepresidente delle Open Society Foundations e figlio del finanziere di origini ungheresi. "Questi investimenti permetteranno ai leader comprovati della comunità afroamericana di rimodellare la polizia, porre fine all'incarcerazione di massa ed eliminare le barriere alle opportunità che sono state la fonte della disuguaglianza per troppo tempo". L'Open Society Foundations di Soros andrà a sostenere direttamente i giovani attivisti antirazzisti. "Ulteriore insieme di investimenti- spiega l'organizzazione filantropica -andrà a sostenere l'impegno civico dei giovani, molti dei quali si sono impegnati per la prima volta in attivismo in risposta a questo straordinario momento politico nella storia del nostro Paese".
Soros, il potere ombra contro Trump
Come scrive Italia Oggi, l’attivista afroamericana Candace Owens, tra le più attive nel "Blacks for Trump", ha accusato Soros di avere versato 33 milioni di dollari al Blm. Effettivamente, la Open Society ha effettuato una serie di donazioni a enti che collaborano con il movimento Blm a livello mondiale, tra cui la britannica Release Leads, che nel 2018 ha ricevuto 280 mila dollari. È inoltre noto che alla presidenza della Osf sieda Patrick Gaspard, afroamericano, ex capo di gabinetto di Barack Obama alla Casa Bianca, nonché autorevole esponente del partito democratico Usa. La scorsa estate, Soros, che nel 2016 aveva investito diversi milioni di dollari a sostegno di Hillary Clinton, è sceso nuovamente in campo a favore del Partito democratico americano e ha fondato, secondo quanto riportato da Politico, un super Pac, chiamato Democracy Pac, che fungerà da “hub” per le sue spese elettorali in vista del 2020 e contro la rielezione di Donald Trump. Negli Stati Uniti il Pac – acronimo di Political action committee – è un comitato che raccoglie fondi per effettuare donazioni a sostegno dei candidati alle elezioni.
I Pac più importanti sono quelli creati per sostenere il candidato presidente degli Stati Uniti. Soros ha investito 5,1 milioni di dollari nel Democracy Pac, solo nel 2019, secondo i documenti depositati presso la Commissione elettorale federale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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