Il vaccino Johnson & Johnson potrebbe portare a una rara sindrome di paralisi. Questo l’allarme giunto dagli Stati Uniti, e precisamente dalla Fda, la Food and Drug Administration, che ha voluto allertare sulla possibilità di rischi neurologici legati alla somministrazione del vaccino Johnson & Johnson.
Nuovi guai per il vaccino J&J
Secondo quanto riportato dal New York Times, l’inoculazione di questo vaccino contro il Covid potrebbe fare aumentare il rischio di una rara sindrome di Guillain-Barrè, conosciuta anche come “paralisi di Landry”. Questa sindrome si manifesta con una paralisi progressiva agli arti, prima di quelli inferiori, le gambe, e successivamente di quelli superiori, le braccia. Da chiarire che gli studi condotti fino a questo momento hanno parlato di probabilità molto basse di sviluppare questa sindrome in soggetti che hanno ricevuto il siero della J&J, anche se sembrano essere da tre a cinque volte superiori tra i destinatari del vaccino in questione, rispetto alla popolazione generale negli Stati Uniti. I funzionari federali hanno identificato circa 100 casi sospetti di malattia di Guillain-Barré tra i destinatari del vaccino Johnson & Johnson attraverso un sistema di monitoraggio federale che si affida ai pazienti e agli operatori sanitari per segnalare gli effetti negativi dei vaccini. Le relazioni sono considerate preliminari.
I benefici superano ancora i rischi
La maggior parte delle persone che sviluppano la condizione guariscono. La Fda ha concluso che i benefici del vaccino nella prevenzione di malattie gravi o morte per Covid superano ancora di molto qualsiasi eventuale pericolo, ma prevede di includere la clausola all’interno dei fogli informativi sul farmaco per fornitori e pazienti. In ogni caso, l’allarme lanciato dall'agenzia federale americana del farmaco va a intaccare la reputazione di un vaccino che proprio negli Stati Uniti non gode di particolare popolarità. Tra i casi che sono stati presi in considerazione e studiati, quello riguardante un americano 57enne del Delaware, che aveva avuto un infarto negli ultimi quattro anni. L’uomo è deceduto lo scorso aprile dopo aver ricevuto il vaccino J&J. Secondo quanto riferito, il 57enne aveva sviluppato la sindrome Guillain-Barrè. Si tratta di una polineuropatia infiammatoria acuta, in genere rapidamente progressiva ma autolimitante caratterizzata da debolezza muscolare e lieve perdita della sensibilità distale. La causa sembra essere di tipo autoimmune e la diagnosi è clinica.
La sindrome da perdita capillare
Brutto momento per il vaccino anti-Covid di Janssen che l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha sconsigliato in persone con storia di sindrome da perdita capillare. Il Prac, il Comitato di farmacovigilanza dell'ente regolatorio Ue, ha infatti raccomandato di non utilizzare il prodotto adenovirale nei soggetti che soffrono, o hanno sofferto, di questa malattia. Gli scienziati hanno ricordato che è una "condizione molto rara e grave che provoca perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli ematici di albumina".
Il Prac ha inoltre indicato di "aggiungere alle informazioni sul prodotto la sindrome da perdita capillare come nuovo effetto collaterale del vaccino" J&J, "insieme a un avvertimento per sensibilizzare gli operatori sanitari e i pazienti su questo rischio". Sono stati studiati 3 casi di sindrome da perdita capillare in soggetti che avevano ricevuto il vaccino J&J, e tutti sono avvenuti entro soli 2 giorni dall’inoculazione. Una di queste persone mostrava una storia di sindrome da perdita capillare e due sono decedute in seguito.
Per questo, ha precisato l’agenzia, "gli operatori sanitari devono essere consapevoli dei segni e dei sintomi della sindrome da perdita capillare e del suo rischio di recidiva nelle persone a cui è stata precedentemente diagnosticata questa condizione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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