"La vedova bianca dell'Isis uccisa da un drone Usa in Siria"

The Sun ha diffuso la notizia della morte di Sally Jones, una delle più pericolose reclutatrici dell'Isis. Secondo fonti del tabloid britannico la donna sarebbe stata centrata da un missile sganciato da un drone americano. Ma i militari Usa non confermano l'uccisione

"La vedova bianca dell'Isis uccisa da un drone Usa in Siria"

Il suo nome era da tempo in cima alla “kill list” del Pentagono. Ora Sally Jones, ex cantante rock di origine inglese, divenuta una delle più pericolose reclutatrici dello Stato Islamico, potrebbe essere stata uccisa in Siria. A rivelarlo al quotidiano britannico The Sun è una fonte vicina agli 007 di Londra. Secondo le informazioni passate agli agenti inglesi dalla Cia, infatti, la cinquantenne originaria del Kent, stava tentando di fuggire da Raqqa assieme al figlio dodicenne Joe, quando, a giugno, sarebbe stata centrata da un missile sganciato da un drone Predator americano.

Ex commessa per L’Oreal con la passione per la musica punk rock, nel 2013 ha nascosto i capelli biondi e gli occhi verdi sotto un pesante burqa ed è fuggita in Siria per raggiungere quello che nel frattempo era diventato suo marito, l’hacker jihadista Junaid Hussain. I due si erano conosciuti su internet. Lei, all’epoca, aveva 46 anni e due figli mentre lui era un ragazzino di diciannove anni a capo della divisione hacker dell’Isis. Quando lascia Chatham, nel Kent, per il Califfato, porta con sé anche il figlio minore, detto JoJo, di nove anni. In Siria, secondo quanto si legge sul Daily Mail, il ragazzino è costretto a cambiare nome in Hamza e a chiamare “papà” il giovane miliziano dell’Isis sposato con sua madre. Ben presto al piccolo viene fatto il lavaggio del cervello. E due anni dopo, in un video di propaganda dell’Isis, compare un bambino con la carnagione chiara e gli occhi celesti vestito in mimetica. Scuote con violenza la testa di un prigioniero con la tuta arancione inginocchiato di fronte a lui. Con la stessa mano, poco dopo, tira fuori una pistola, la alza in aria prima di puntarla sulla nuca del prigioniero e fare fuoco. Non esistono ancora conferme ufficiali, ma i nonni lo riconoscono: quel bambino è JoJo, il figlio di Sally Jones.

Quando Hussain viene ucciso da un drone statunitense nell’agosto del 2015, la stampa britannica affibbia alla donna il soprannome di “vedova bianca". Una vedova spietata, che si fa ritrarre avvolta nel velo integrale mentre imbraccia un AK47 o mentre impugna una pistola vestita da suora in un grottesco remake della copertina del romanzo Divorcing Jack, di Colin Bateman. La donna, stipendiata dal Califfato con circa 500 sterline al mese, era a capo dell'ala femminile del battaglione Anwar al-Awlaki, l'unità fondata dal marito all’interno della quale si addestrano esclusivamente i foreign fighter destinati a colpire in Europa. Il suo compito, secondo la stampa inglese, era quello di addestrare le donne che avrebbero dovuto colpire in Occidente e di reclutare nuove muhajirat, musulmane pronte a compiere l’egira verso la Siria per offrirsi come spose per i mujahidin. Era attraverso un profilo Twitter, UmmHussainBritaniya, che la “vedova bianca” incitava, invece, i suoi seguaci ad “uccidere gli infedeli”. Sui social network aveva scritto di voler “decapitare i Cristiani” oltre a fare appello alle donne musulmane perché lanciassero “attacchi a Londra, Glasgow e in Galles durante il Ramadan”. Secondo gli investigatori britannici la donna sarebbe stata la mente di decine di piani terroristici sventati dagli 007 di Londra.

Durante la fuga da Raqqa verso al-Mayadin, una delle ultime roccaforte dello Stato Islamico nell’est della Siria, Sally Jones potrebbe aver portato con sé il figlio per usarlo come scudo umano. Ma l’intelligence statunitense non riesce ancora ad affermare con certezza se il ragazzino dodicenne si trovasse effettivamente con la madre al momento del raid. A Washington sono “fiduciosi” che sia la “vedova bianca” la donna morta nell’attacco ma il condizionale, chiariscono le fonti del Sun, resta d’obbligo visto che non è stato possibile prelevare tracce del dna della vittima. Il governo di Londra, da parte sua, ha fatto sapere che non intende esprimersi su “operazioni che riguardano la sicurezza nazionale”.

Se la morte di Sally Jones venisse confermata sarebbe la sesta cittadina britannica uccisa dai droni degli Stati Uniti in Siria. Per ora, la notizia diffusa dal tabloid non è stata però confermata dal portavoce della coalizione internazionale anti-Isis a guida americana, Ryan Dillon.

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