Difficilmente un testo di saggistica trionfa nelle classifiche italiane, dove di norma dominano gialli o romanzi targati al femminile. Che quest'anno si fosse in odore d'eccezione si è capito subito da quando a settembre è uscito il libro di Aldo Cazzullo Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia (HarperCollins Italia). Da subito una galoppata nelle classifiche che vi abbiamo raccontato settimana per settimana. Del resto il collega Cazzullo è diventato nel corso degli anni una vera star della divulgazione. Ma in questo caso ha stravinto piazzandosi al primo posto (secondo Nielsen Bookscan) della classifica di vendite dell'anno appena trascorso: 256mila copie. Ad inseguirlo relativamente da vicino soltanto il più amato dei giallisti svizzeri, un vero maestro del genere: Joël Dicker. Quest'anno l'autore di bestseller ginevrino è piombato sul mercato editoriale italiano con il suo Un animale selvaggio (La nave di Teseo) a marzo 2024 iniziando una lunga corsa, basata anche su uno zoccolo duro di lettori fedeli dai tempi di La verità sul caso Harry Quebert, che lo ha portato alla bellezza di 245mila e trecentosessantasei copie.
Molto distanziata invece la terza in classifica, Francesca Giannone, che però si è levata delle belle soddisfazioni.
La Giannone ha esordito nel romanzo nel 2023 con La portalettere (Nord). E nel 2023 La portalettere è stato il romanzo italiano più venduto piazzandosi al numero due della Top ten annuale. A superarla solo Spare - il minore (Mondadori), la biografia del principe Harry. Bene nel 2024 La portalettere, secondo Nielsen è ancora il romanzo italiano più venduto. Terzo posto assoluto: 190mila e seicentonovantasette copie. Davvero notevole per un libro uscito un anno prima. E caso molto raro la Giannone in questa top ten annuale compare anche con il suo secondo romanzo: Domani, domani (sempre Nord e uscito a giugno 2024). Domani, domani è al nono posto e vende 128mila e duecentoquarantasette copie. Una doppietta davvero notevole. E un bel colpo anche per la Nord che a partire dalla saga dei Leoni di Sicilia inventata da Stefania Auci ha riportato in auge proprio un genere letterario, quello del romanzo storico/familiare. Con risultati da classifica davvero strabilianti. Sino a quest'anno non era riuscito ad imitarli nessuno. Quest'estate però c'è stato l'esordio folgorante di Milena Palminteri con Come l'arancio amaro (Bompiani). Questa ex archivista siciliana ha azzeccato un romanzo familiare da ben 171mila e settecentotrentotto copie che l'ha portata sino al settimo posto della classifica annuale. Il tutto con anche una bella rimonta natalizia che lascia immaginare che Come l'arancio amaro possa diventare un long seller.
Tornando ai piani alti della classifica andiamo alla medaglia di legno. È andata alla regina del romanzo al femminile in salsa francese: Valérie Perrin. Tatà (e/o), uscito a metà novembre, ha fatto correre in libreria un sacco di lettrici, ma per questioni meramente temporali non era in condizione di correre al meglio per il titolo di romanzo più venduto dell'anno. Ha raggiunto comunque le 190mila e quattrocentotrentasei copie arrivando ad un soffio dalla Portalettere. Per dire che la corsa della Perrin proseguirà spedita anche nel 2025 non serve dunque essere profeti.
Scendendo di un piano troviamo, invece, Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega, con L'età fragile (Einaudi). Lo Strega è l'unico premio che abbia un vero valore nell'ambito delle copie vendute. È per questo che attorno al Ninfeo di Villa Giulia si combatte una battaglia all'ultimo amico della domenica che coinvolge tutti gli editori che contano. Nel caso della Di Pietrantonio la vittoria ha significato un ottima corsa estiva come libro colto da portare sotto l'ombrellone per far rosicare il vicino col giallone. Risultato: 178mila e ottocentosessantanove lettori.
Parlavamo di gialloni... Ecco il giallista italiano che si è piazzato meglio è Gianrico Carofiglio. È al sesto posto con L'orizzonte della notte (Einaudi). Il ritorno dell'avvocato Guido Guerrieri ha convinto 173mila e cinquecentoquarantatré lettori. L'unico altro giallo italiano in top ten è al decimo posto: si tratta di Il passato è un morto senza cadavere (Sellerio) di Antonio Manzini. Non è che i gialli non funzionino più ma è evidente che non asfaltano più la classifica, lasciando spazio anche ad altri generi.
Ecco e con gli altri generi chiudiamo la ricognizione sulla top ten annuale. All'ottavo posto c'è Il canto dei cuori ribelli (Libreria Pienogiorno) di Thrity Umrigar. Questo romanzo che racconta la condizione femminile in India ha venduto 165mila copie e spiccioli.
Non resta che un'ultima notazione: il libro più venduto del 2022 aveva venduto più di 330mila copie, quello del 2023 aveva
venduto quasi 290mila copie. Cazzullo con il suo saggio biblico, come dicevamo sopra, ha superato di pochissimo le 256mila copie. C'è una certa sensazione che non ci siano più i bestselleristi di una volta signora mia...
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