Ellis Gene Smith, lo studioso statunitense che ha salvato il canone letterario del Tibet, è morto nella sua casa di Manhattan all'età di 74 anni. L'annuncio della scomparsa è stato pubblicato oggi dal «New York Times», sottolineando come Smith sia stato il più grande collezionista di libri tibetani fuori dal Tibet, salvando dall'isolamento e dalla distruzione molti testi e rendendoli accessibili agli studiosi internazionali. Nel 1999 Smith fondò a New York il Tibetan Buddhist Resource Center, dove sono custoditi oggi circa 25mila libri antichi che datano dal XII secolo in poi. Insieme ai principali testi del buddismo tibetano, Smith è riuscito a collezionare libri di poesie e racconti, da lui raccolti direttamente da numerosi monaci in fuga dal Tibet.
Nato nel 1936 nello Utah da una famiglia di mormoni, Smith si convertì da giovane al buddismo e quando era poco più che trentenne iniziò a viaggiare e a studiare in India, comprando da allora i primi antichi libri tibetani e realizzando nel corso degli anni a venire una collezione che rappresenta il «canone letterario tibetano», minacciato dalla distruzione dopo l'invasione del Tibet da parte della Cina comunista negli anni Cinquanta. Smith è autore di diversi cataloghi, antologie e raccolte di letteratura tibetana e di un volume di saggi dal titolo «Among Tibetan Texts: History and Literature of the Himalayan Plateau»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.