È morto Renato Dulbecco, premio Nobel per la medicina nel 1975. A confermarlo Luigi Nicolais, presidente del Cnr. Nato a Catanzaro nel 1914, il professor Dulbecco era uno stimato biologo e genetista, insignito del premio Nobel per aver scoperto il meccanismo d'azione dei virus tumorali nelle cellule animali, facendo da pioniere alle ricerche sulla genetica del cancro.
Dulbecco aveva frequentato all'Università di Torino i corsi dell’anatomista Giuseppe Levi insieme a Rita Levi Montalcini e Salvador Luria. Qui si era laureato con lode nel 1934. Durante la seconda guerra mondiale era stato ufficiale medico sul fronte francese e poi russo, doveva aveva anche rischiato di morire. Rientrato in Italia, aveva deciso nel 1947 di trasferirsi negli Stati Uniti per raggiungere Luria, che lavorava lì già dal 1940.
Aveva ricevuto nel 1953 la cittadinanza americana e si era diviso tra il laboratorio dell’Università di Bloomington, nell’Indiana, il Caltech, l'istituto di Tecnologia californiano, l’Istituto di virologia di Glasgow e il Salk Istitute di La Jolla, ma aveva sempre mantenuto il suo legame con l'Italia. Era considerato il padre delle ricerche italiane sulla mappa del Dna, condotte a Milano presso l’Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche. I suoi andirivieni tra l'Italia e gli Stati Uniti si erano interrotti solo quando l'età e le condizioni di salute non gli avevano più consentito di fare la spola da una parte all'altra del mondo.
La popolarità di Dulbecco al di fuori del circuito scientifico era dovuta anche al fatto che il professore aveva condotto nel 1999 il Festival di Sanremo, accanto a Fabio
Fazio, accettando il ruolo per poi devolvere il compenso a favore del rientro in Italia dei cervelli fuggiti all'estero, un'iniziativa che ancora oggi prosegue nel Progetto Carriere Dulbecco promosso da Telethon.
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