Addio alla Formula 1, Renault non produrrà più motori: terremoto in casa Alpine Racing

La decisione dei vertici del marchio francese di abbandonare il progetto Power Unit 2026 non è stata accolta positivamente dai dipendenti. Potrebbe essere un propulsore Mercedes a spingere la nuova monoposto

Addio alla Formula 1, Renault non produrrà più motori: terremoto in casa Alpine Racing
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La notizia era da tempo nell'aria, ma ora arriva l'ufficialità tramite un comunicato che pare proprio non lasciare spazio a ripensamenti: Renault annuncia che che non produrrà più motori di Formula 1 a partire dal 2026.

La decisione, che ha scatenato polemiche soprattutto tra i dipendenti dello stabilimento di Viry-Châtillon, era stata anticipata lo scorso luglio dall'ex team principal Bruno Famin."Le attività di Formula 1 a Viry, escluso lo sviluppo di un nuovo motore, continueranno fino alla fine della stagione 2025", si legge nella nota: il che significa, quindi, che la casa automobilistica francese rinuncerà a produrre in modo autonomo le power unit per Alpine Racing, che diventerà in sostanza un team cliente sulla scia di quanto fatto ad esempio da McLaren. Con questa mossa, pertanto, il colosso con sede a Enstone si prepara a dire addio al circus dopo circa mezzo secolo di attività e ben 12 mondiali costruttore e 11 piloti vinti.

Le nuove regole

Presumibile che alla base della scelta ci sia l'incombere delle nuove ingenti spese che si renderanno necessarie per realizzare i propulsori che dal 2026 entreranno in vigore nei regolamenti della Fia. Potrebbe aver avuto un peso specifico non indifferente anche il fatto di non essere riusciti a trovare un'altra scuderia, oltre Alpine Racing, a cui fornire i motori, una circostanza che avrebbe permesso a Renault di ammortizzare il peso dei costi di ricerca, sviluppo e produzione per realizzare delle power unit competitive.

Cosa accadrà ora alla monoposto su cui il prossimo anno siederanno Pierre Gasly e Jack Doohan? L'impegno per la prossima stagione da parte di Renault è stato confermato, ma il programma power unit chiuderà al termine del 2025, sancendo ufficialmente l'uscita dal circus. Secondo voci di corridoio sempre più insistenti, potrebbe essere un propulsore Mercedes a spingere le vetture della scuderia transalpina di Formula 1 a partire dall'introduzione del nuovo regolamento: al momento, la casa automobilistica di Stoccarda fornisce già le power unit a Williams, Aston Martin e McLaren, oltre che ovviamente alle proprie monoposto Amg F1 guidate da Lewis Hamilton e George Russel.

Per alcuni addetti ai lavori la decisione di affidarsi a un motorista esterno potrebbe essere il primo passo verso una strategia di uscita dal mondo della Formula 1, finalizzata pertanto a semplificare la cessione del team Alpine Racing, una possibilità finora allontanata con forza da Luca De Meo. Vendere la squadra, in effetti, sarebbe molto più facile con una configurazione "clienti" piuttosto che nel caso in cui nel pacchetto fossero compresi anche progettazione e realizzazione di telai e motori.

Le rimostranze

Cosa accadrà invece ai dipendenti del comparto racing? Nella nota ufficiale si specifica che lo stabilimento di Viry-Châtillon verrà riconvertito in un centro di eccellenza ingegneristica ad alta tecnologia già a partire dalla fine del 2024, e che contribuirà allo sviluppo delle stradali dei marchi Renault e Alpine. Una parte degli ingegneri del team F1 confluiranno nel programma motorsport, specie nel Mondiale Endurance e nelle competizioni clienti, nella Formula E e nel Rally-Raid.

Grande la delusione dei rappresentanti dei lavoratori di Viry-Châtillon."La scelta di fermare la produzione di motori per la Formula 1 dal 2026 è stata presa dal Gruppo Renault con l’obiettivo di ridurre i rischi finanziari, ma senza condurre una seria analisi sugli effetti che questa decisione avrà sulle vendite future e sul prestigio del marchio", si legge nel comunicato. Un dispiacere acuito dal fatto che i lavori di realizzazione del propulsore Re26 erano già a un buon punto: "Alpine si sta privando di un motore già promettente e ampiamente sviluppato", lamentano i dipendenti.

Dopo le rimostranze, Alpine ha deciso di programmare la realizzazione di un'unità di monitoraggio per la Formula 1, con lo scopo di mantenere conoscenze e competenze nel settore, forse per tenere una porta aperta al ritorno nel circus in un non ben precisato futuro.

Ciò, tuttavia, non è stato ritenuto sufficiente:"La dimensione dell’unità di monitoraggio F1 sembra inadeguata e mette in dubbio il ritorno di Alpine come costruttore di motori nel lungo termine", commentano infatti i dipendenti: il rischio è quello di perdere competenze e di privare il team della sua gloriosa storia sportiva.

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