Roma - Berlusconi atterrerà questa sera a Milano dopo il suo tour americano durato qualche giorno in più del previsto. Le crepe nel Pd sulle riforme sono di buon auspicio per il fallimento del ddl Boschi. Il Cavaliere continua a benedire tutte le iniziative volte a convincere gli indecisi che al referendum occorra votare No. È indispettito dalle letture secondo le quali la sua assenza sia stata tattica per non mettere la faccia nella battaglia referendaria. Niente di tutto ciò, anzi: quando le condizioni fisiche lo permetteranno sarà lui in persona a far sentire alta e forte la sua voce per fa pendere l'ago della bilancia decisamente per il Niet. Per ora tutti i sondaggi parlano di un testa a testa con un leggero vantaggio per i No. I Sì raccolgono il 32,3 per cento, i No il 36,3. Ma è ancora alto il dato relativo agli indecisi, che si attesta al 31,4%. Ed è a questa grande fetta di elettorato che bisogna parlare. Il Cavaliere è convinto di dare un personale contributo, magari con qualche intervista nelle prossime settimane.
Inoltre valuta positivamente l'apporto che sta dando Parisi nello smontare le ragioni del Sì. Fa presa, soprattutto, la confutazione di quanto sostiene Confindustria. Mister Chili Tv, appena può, smonta la tesi degli industriali secondo la quale una vittoria del No farebbe ripartire la speculazione e nega che ci sarebbero ripercussioni sullo spread. Detto da uno che ha guidato Confindustria ha un certo peso. L'ex premier è anche soddisfatto nel vedere che i rapporti tra l'homo novus e la classe dirigente del partito stanno volgendo al bello.
In questi giorni Parisi, a Milano dove guida l'opposizione all'interno del Consiglio comunale, sta incontrando alla spicciolata tutti i coordinatori regionali azzurri. Li dovrebbe incontrare tutti e venti ma ha dato priorità a quelli che guidano le Regioni dove Parisi ha già in programma il suo tour Energie per l'Italia. L'ex manager ha già avuto dei faccia a faccia con la lombarda Mariastella Gelmini, il veneto Marco Marin, il piemontese Gilberto Pichetto e la umbra Catia Polidori. Insomma, anche Parisi ha capito che è necessario parlare di più con la classe dirigente azzurra che, bene o male, continua ad avere il polso del territorio. L'obiettivo è quello di uscire dall'ambiguità di creare una «cosa» che cammini troppo distante da Forza Italia se non addirittura in opposizione ad essa.
Viceversa, accanto a chi ha già aperto le braccia a Parisi come il siciliano Micichè o al vice presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, si segnalano posizioni meno arroccate da parte di molti azzurri. Insomma, si cerca di darsi una mano reciprocamente, secondo i desiderata di Berlusconi. Il quale in settimana potrebbe incontrare anche gli alleati storici Salvini e Meloni.
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