L'evoluzione dell'autostop: prima era on the road, ora è online

Come sono lontani i tempi in cui si chiedeva un passaggio stando sul ciglio della strada con il pollice alzato. Oggi si prenota la fermata sui siti di car sharing, risparmiando sulla benzina

L'evoluzione dell'autostop: prima era on the road, ora è online

L’immagine della sexy cowgirl o del bel fustacchione appostati con il pollice alto sul ciglio di una strada deserta dell’Arizona assume sempre più l’effetto seppia.

L’autostop, così come veniva concepito in una situazione d’emergenza con annessa la domanda, spesso senza risposta, “scusi, mi può dare un passaggio”, è diventato ormai obsoleto. Negli anni Settanta questa prassi on the road, divenuta illegale vent’anni dopo, era diffusa soprattutto tra i giovani, appiedati non tanto perché non avevano la patente, quanto perché non potevano permettersi di comprare una macchina. Oggi anche chi non ce l’ha non se ne fa più un cruccio: la richiesta di uno strappo fino alla destinazione desiderata si effettua non più sotto il sole cocente o al chiaro di luna, ma molto più comodamente davanti al monitor di un computer o con un smarthone o un tablet tra le mani.

In pratica, non si alza più il pollice ma basta un colpo di mouse per ritrovarsi sul sedile di uno sconosciuto. Da Bla Bla Car a Carpooling, passando per Drive 2 Day o Hitch Hikers, giusto per citare quelli più cliccati, sono tantissimi i siti web di car sharing presi d’assalto da chi magari deve andare da Roma a Milano ma ha pochi euro in tasca. All'inizio l’iter è virtuale: si scelgono la partenza e l’arrivo, si calcola il tragitto su Google Maps, ci si mette in contatto con gli utenti che percorreranno la stessa rotta e si organizza l’autostop collettivo a scaglioni, come fossero varie fermate dell’autobus. Si salta su, si chiacchiera, si fanno nuovi amici, magari anche nuovi amori, poi si scende e arrivederci al prossimo passaggio. Il pedaggio, in base alla compagnia scelta, viene pagato al momento della prenotazione oppure distribuito equamente tra le persone a bordo, tutte coperte da un'assicurazione.

E il risparmio sul carburante è garantito, che alla fine è il vero motivo per cui questi servizi low cost vanno fortissimo. Insomma, nell'era 2.0 si viaggia prima su Internet poi sull'asfalto. Sperando ancora di far salire una sexy cowgirl, per lui, o qualche bel fustacchione, per lei.

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