F1, a Singapore ancora una pole di Sainz, terzo Leclerc, male Verstappen

Nelle qualifiche del GP di Singapore ritardate per un serio incidente di Stroll, per la prima volta entrambe le Red Bull fuori al Q2. Ad approfittarne le Ferrari, che sfiorano la storica doppietta. Russell, però, scippa il secondo posto al monegasco

F1, a Singapore ancora una pole di Sainz, terzo Leclerc, male Verstappen

Che questo fosse un weekend complicato per la Red Bull l’avevamo capito ma nessuno certo si aspettava che entrambe le monoposto finissero fuori al Q2. Verstappen e Perez, 11° e 13°, saranno costretti all’ennesima gara in rimonta nel GP di Singapore di domenica. Ad approfittare dei problemi del campione del mondo potrebbero essere le Ferrari, che stanno vivendo un fine settimana quasi ideale. Sainz e Leclerc dominano per lunghi tratti le qualifiche e sfiorano la storica doppietta, che manca da Montecarlo 2022 ma, proprio sulla bandiera a scacchi, Russell fa meglio del monegasco di soli 7 millesimi. Si finisce comunque con un’ottima prova delle Rosse ed un minimo d’amaro in bocca. Domenica, però, portare a casa la prima vittoria sarà più complicato.

Q1, il botto spettacolare di Stroll

Ancora prima dell’inizio ufficiale delle qualifiche serali sul circuito di Marina Bay, il paddock non ha fatto che parlare di tre temi: la ritrovata competitività delle Ferrari, i problemi della Red Bull e l’impatto del nuovo pacchetto di modifiche presentato dalla McLaren. Se gli esperti sospettano che i problemi delle RB19 a Singapore siano causati da una nuova direttiva della Fia, volta a limitare la flessibilità e la deformabilità degli elementi delle ali, il fatto è che sia Perez che Verstappen hanno lamentato una mancanza di grip al retrotreno. La scuderia campione del mondo ha provato diverse soluzioni nelle libere quindi vedremo se saranno riusciti a trovare la quadra del delicato equilibrio aerodinamico della monoposto in tempo per le qualifiche. Quando le qualifiche prendono il via, ecco che si ripresenta il problema già visto venerdì: il traffico. Non capita tutti i giorni di vedere così tante monoposto in fila per uscire dai box, segno che le strategie dei vari team si stanno assomigliando sempre di più.

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Fonte: Twitter (@F1)

Stavolta niente alternanza tra le varie coperture: tutte le monoposto partono con le soft ed il primo verdetto è positivo per la scuderia di Maranello. Charles Leclerc più veloce di tutti ma non di molto: la rinnovata McLaren di Lando Norris, infatti, è dietro di soli 33 millesimi di secondo. La soddisfazione del monegasco non dura molto: Russell con la Mercedes abbassa il tempo di quasi mezzo secondo ma è ancora troppo presto. Al momento sessione molto combattuta, con quattro piloti nello spazio di un solo decimo di secondo. Con il procedere della sessione, sia Sainz che Verstappen si migliorano, scavalcando Leclerc ma si tratta comunque di pochi centesimi, a confermare che le distanze sono ridottissime.

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Fonte: Twitter (@ScuderiaFerrari)

Si finisce in volata con l’incognita delle condizioni del tracciato, che possono modificarsi parecchio con l’abbassarsi delle temperature. Nessuno, insomma, può dirsi al sicuro. All’ultima occasione buona, la classifica è sconvolta grazie ad un gran giro di Tsunoda, che abbatte il muro dell’1:32, superando di un decimo Sergio Perez. Prima che i migliori completino il loro giro, però, Lance Stroll perde il controllo della sua monoposto all’ultima curva, sbattendo pesantemente sulle barriere. La sua Aston Martin è distrutta e, per qualche minuto, si teme anche per le condizioni del pilota statunitense. Per fortuna, però, la cellula di sicurezza ha evitato il peggio. Visto il gran numero di detriti in pista, bandiera rossa e tempi congelati: a pagarne le conseguenze sicuramente la McLaren di Piastri, eliminato con Bottas, Sargeant, Zhou e Stroll.

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Q2, fuori entrambe le Red Bull

Come ampiamente prevedibile, le operazioni di pulizia costringono la direzione gara a rinviare l’inizio della Q2. La notizia più bella? Il fatto che Stroll sia in grado di uscire con le proprie forze dall’abitacolo nonostante l’avantreno della sua Aston Martin si sia disintegrato nell’impatto violentissimo con le barriere. Il gran numero di frammenti presenti in traiettoria prolungano parecchio la sosta, accompagnata dal silenzio della direzione, che non fornisce nemmeno una stima approssimativa della partenza della Q2. Quando iniziano a circolare i fermi immagine dell’impatto, gli spettatori non riescono quasi a credere che una botta del genere si sia risolta senza alcuna conseguenza fisica per lo sfortunato pilota statunitense. In realtà il problema non è tanto la pista, che ora è pulita, ma l’integrità delle barriere, che vanno per forza riparate prima di poter riprendere la sessione di qualifiche.

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Mezz’ora dopo l’incidente di Stroll, finalmente arriva la bandiera verde e le monoposto possono tornare a sfidarsi in pista. A complicare ulteriormente la situazione, la direzione gara valuta una penalizzazione per Max Verstappen, che si sarebbe fermato per qualche secondo di troppo sulla pit lane, rallentando l’ingresso in pista delle altre vetture. Visto l’impressionante incidente del collega, i piloti ci mettono qualche giro prima di spingere a fondo, con i tempi che poco alla volta scendono sotto l’1:32. Dopo un sorprendente giro di Magnussen, ci pensa Fernando Alonso a portare l’Aston Martin superstite in prima posizione ma tutti i piloti di punta sono ancora in pista. Carlos Sainz arriva a soli 6 centesimi dall’asturiano ma George Russell fa ancora meglio. A cinque minuti dalla fine del Q2, Ferrari terza e sesta mentre Perez e Verstappen rischiano grosso. La frustrazione del campione del mondo è evidente, tanto che Tsunoda si lamenta col box, dicendo che è stato bloccato anche lui dall’olandese.

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I vari team decidono di giocarsi tutto nel finale ma la tensione gioca un brutto scherzo a Perez: proprio all’ultimo giro perde il controllo della sua Red Bull. Il finale delle Ferrari è convincente, con Carlos Sainz che abbassa di tre decimi il tempo di Russell, conquistando la pole provvisoria. La notizia del giorno, però, arriva pochi minuti dopo, quando il nuovo arrivato Liam Lawson mette la sua AlphaTauri 5 millesimi di secondo avanti alla vettura di Verstappen, soffiandogli la decima posizione. Incredibilmente, quindi, entrambe le Red Bull fuori dalla Q3, rispettivamente undicesima e tredicesima. Al box Ferrari, però, sorride solo Sainz: Leclerc, infatti, è circa sei decimi dietro, in settima posizione.

F1 Singapore Q2 Verstappen box
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Q3, niente doppietta Ferrari

Al pronti via, grande entusiasmo per i tanti ferraristi presenti a Singapore: visto l’ottimo passo di questi giorni, l’occasione sembra ideale per tornare finalmente alla vittoria. Prima, però, bisognerà confermare quanto fatto nel Q3 e portarsi a casa la pole position. Il primo squillo lo fa segnare Lando Norris, che sfiora la barriera dell’1:31.5 con la sua McLaren ma nel giro di un niente, le due Ferrari ribadiscono che, stavolta, non ce n’è per nessuno. Sainz fa quattro decimi meglio e Leclerc completa la prima fila provvisoria del Gran Premio di Singapore. Il resto della compagnia è dietro di qualche decimo ma resta l’ultima opportunità per rimescolare la griglia di partenza prima della bandiera a scacchi definitiva.

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Si finisce in volata, con la prospettiva della prima doppietta Ferrari dal GP di Montecarlo del 2022 che sembra sempre più vicina. All’ultimo giro i tempi scendono ancora in rapida successione. Ancora più veloce di tutti Sainz, che riesce a sfondare il muro dell’1:31, tempo irraggiungibile per il resto della compagnia. Quando Charles Leclerc si mette alle spalle l’ottimo Norris sembra davvero fatta ma la doccia gelata è dietro l’angolo.

Uno degli ultimi ad arrivare sul traguardo è George Russell, che strappa la seconda posizione al monegasco per soli 7 millesimi. Niente doppietta ma questa è davvero una Ferrari molto competitiva. Domani il compito sarà più complicato ma sognare, a questo punto, è quasi obbligatorio.

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Fonte: Twitter (@ScuderiaFerrari)

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